Rifiuti, il consiglio di bacino si mette al lavoro

Alla presidenza Adis Zatta (Feltre). Primo obiettivo definire il futuro di Dolomiti ambiente
Belluno, 20 aprile 2009. consiglio comunale sull'approvazione del bilancio a rischio sforamento del patto di stabilità L'assessore Tiziana Martire
Belluno, 20 aprile 2009. consiglio comunale sull'approvazione del bilancio a rischio sforamento del patto di stabilità L'assessore Tiziana Martire

BELLUNO. Dolomiti ambiente, le discariche, il tema dei conferimenti, l’individuazione del direttore. Sarà un’estate di lavoro per il comitato del consiglio di bacino dei rifiuti, che è stato votato ieri all’unanimità dall’assemblea dei sindaci riunita a Palazzo Piloni. I consiglieri sono nove: Jacopo Massaro (Belluno), Adis Zatta (assessore a Feltre), Floriano De Pra (consigliere di Alpago), Ennio Vigne (Santa Giustina), Stefano Deon (Sedico), Marianna Hofer (Valle), Renzo Bortolot (Zoppè), Fabrizio Doriguzzi (consigliere a Danta) e Luca Luchetta (consigliere a Vallada).

Sul nome del presidente, invece, tutto l’Agordino si è astenuto. La proposta era di mettere alla guida del neonato Ato dei rifiuti Adis Zatta, «una presidenza di garanzia in quanto conoscitore della materia e rappresentante di una vallata in cui coesistono differenti modalità di gestione», aveva evidenziato Massaro. L’Agordino si è riunito nei giorni scorsi e ha scelto di astenersi, perché il nome è stato «imposto», ha detto il presidente dell'Unione montana Fabio Luchetta. «Non abbiamo nulla contro il Comune di Feltre, stimiamo Adis Zatta, ma il sistema adottato per scegliere il nome del presidente non lo riteniamo corretto», ha aggiunto. «Non sono state tenute in considerazione le peculiarità dell’Agordino e anche se siamo stati avvertiti della proposta ci siamo sentiti esclusi. Sarebbe stato più corretto che i rappresentanti delle differenti modalità di gestione si incontrassero per condividere il nome». Questione di metodo, dunque.

Zatta nel suo breve intervento ha ringraziato per il ruolo che gli è stato affidato e ricordato che lo attende un bel lavoro d’ora in avanti: «Siamo un territorio frammentato ma tutti otteniamo buoni risultati sul fronte della raccolta rifiuti».

Ed è proprio questo uno dei temi sul quale il consiglio di bacino dovrà riflettere, perché in provincia di Belluno le gestioni sono una decina, ci sono ancora due discariche attive e il futuro di Dolomiti ambiente e del Maserot non sono poi chiarissimi. Delicata anche la partita che riguarda la scelta del direttore. (a.f.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi