Rifiuti, spunta l’ipotesi Bim Infrastrutture
BELLUNO. Potrebbe ricadere nella galassia Bim la gestione dei rifiuti provinciale. Al momento è solo un'ipotesi, emersa nel corso di una riunione convocata giovedì scorso a Mel e alla quale hanno partecipato alcuni sindaci di centro sinistra. L'ipotesi è che Bim Infrastrutture si trasformi in una multiutility e che gestisca i rifiuti in tutta la provincia. Se dovesse accadere potrebbe inglobare le tre società in house presenti al momento nel Bellunese (Valpe, costituita quest'anno, Ponte servizi e Bellunum).
«È stata solo buttata lì, tanto per dire», sintetizza il sindaco di Sedico Stefano Deon, presente all'incontro. Ma perché proprio Bim Infrastrutture? «Il tema è: chi può fare i futuri investimenti necessari nel campo dei rifiuti?», risponde Deon. «Ma prima di affrontare ogni discorso legato alla gestione deve nascere il consiglio di bacino, perché è al suo interno che saranno fatti tutti i ragionamenti». La data è vicina: dovrebbe essere il 28 giugno, salvo intoppi dell'ultimo momento. Nel comitato di bacino, che sarà composto da sindaci o amministratori, siederanno nove persone e in questi giorni i primi cittadini si stanno incontrando per individuare chi avrà questo incarico.
Il Cadore si è indirizzato sul sindaco di Borca, Bortolo Sala, l'Agordino sul consigliere di Vallada Luca Luchetta, ingegnere con competenze in materia. Gli altri sette membri dovranno essere rappresentativi del territorio provinciale nel suo complesso, ma anche delle diverse esperienze sulla gestione dei rifiuti.
Il Bellunese, infatti, è suddiviso fra chi ha scelto il servizio in house attraverso società partecipate, chi gestisce la raccolta a livello comunale e chi ha scelto la strada dell'appalto a una società esterna. Una delle ipotesi prevede che un posto spetti a Belluno, uno a Feltre, uno all'Agordino, uno alla zona del Longaronese dove c'è Ecomont, uno all'Unione montana Feltrina, uno ciascuno a Cortina, il Cadore e il Comelico e un posto se lo dividerebbero Sedico e Ponte nelle Alpi. Ma è solo una delle ipotesi per la composizione del comitato di bacino.
«È tema di discussione in questi giorni come scegliere i nove membri», conferma Deon. «Dovranno rappresentare non solo i territori, ma anche le diverse esperienze nella gestione dei rifiuti. Le vallate si stanno riunendo per affrontare il discorso». L'idea è di arrivare con una rosa di nomi pronti per fine giugno, per rendere operativo fin da subito il consiglio di bacino.
E se prendesse corpo l’ipotesi di trasformare Infrastrutture in una multiutility? «Parliamone in assemblea, affinché non si parta con il piede sbagliato», avverte Mario De Bon, sindaco di Sospirolo. «Se ne parli con tranquillità, mettendo in chiaro come sta la situazione, perché non si commettano errori già fatti in passato per esempio con Bim Gsp». (a.f.)
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