Rifiuti, Um Valbelluna contro i “furbetti”
SEDICO. Quattrocento mila euro di lavori sul territorio. Nonostante tutte le difficoltà e la carenza cronica di risorse, l’Unione montana Valbelluna anche nel 2015 ha messo a bilancio una cifra importante per gli interventi necessari nei sei Comuni che la compongono.
Le squadre operaie dell’ente hanno già eseguito numerosi lavori, altri ne faranno nei prossimi mesi. Il documento previsionale è stato approvato lunedì scorso in consiglio. Anche le Unioni montane sono passate alla nuova contabilità armonizzata, e il riaccertamento straordinario dei residui ha fatto emergere una cifra non esagerata (101 mila euro).
L’avanzo di amministrazione di 80 mila euro è stato completamente dirottato in spese di investimento, in particolare per la promozione dell’agricoltura, le manifestazioni e interventi per la difesa idrogeologica e la salvaguardia territorio attraverso, per esempio, lo sfalcio prati.
«Il bilancio si presenta povero nei contenuti, a causa di una scarsità generale di risorse che deriva dall’incertezza continua cui l’ente deve far fronte ormai da anni», spiega il presidente, Stefano Cesa. «Le Unioni montane stentano a trovare la propria identità all’interno del difficile panorama politico istituzionale del paese. Ma si tratta di enti, e qui parlo per l’Um Valbelluna, che hanno sempre svolto lavori importanti nei territori e servizi associati di qualità ed efficienza».
In particolare la Valbelluna si occupa della raccolta e smaltimento dei rifiuti per i sei Comuni e del servizio tributi (per quattro: Mel, Lentiai, Sedico e Sospirolo). «Se non avessimo fatto manutenzioni costanti, oggi il territorio sarebbe molto più fragile, e ne avremmo avuto prova con le ultime intense piogge, che non hanno dato esiti particolarmente negativi», continua Cesa.
È dunque importante mantenere questi enti, anche se Cesa non esclude la possibilità di un ridisegno istituzionale affinché il loro ambito territoriale di riferimento possa, magari, allargarsi.
Oggi l’Unione montana Valbelluna vive su pochissimi trasferimenti: dalla Regione nel 2015 arriveranno contributi per 90 mila euro. «Cinque anni fa ci veniva trasferito il triplo», puntualizza il presidente.
Nuova linfa (ai Comuni, per fare lavori), potrebbe arrivare dai fondi messi a disposizione dal Piano di sviluppo rurale e l’Um è a disposizione per fare da supporto nella programmazione e gestione delle opere che saranno finanziate. Fra le priorità del 2015 c’è inoltre la riorganizzazione del servizio tributi, con un investimento sul sistema informatico che permetterà di aggiornare e controllare il database degli utenti e di avviare l’accertamento sulla “evasione” (si vuole verificare se ci sono utenti o ditte che non hanno versato i tributi comunali). Infine c’è da preparare il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti. Il contratto in vigore scadrà a fine ottobre, ma è stato prorogato fino a fine anno.
«Come Unione montana ci siamo posti tre obiettivi per l’anno prossimo», conclude il presidente. «Non aumentare il costo del servizio e migliorarne qualità, e per farlo è necessario accentrare all’interno dell’Um tutto ciò che riguarda i rifiuti (quindi anche la gestione degli ecocentri e la pulizia delle piazzole, che oggi sono affidati ai Comuni, ndr). Infine, arrivare a una percentuale di raccolta differenziata attorno all’80-85 per cento». Di più, potrebbe comportare solo costi, invece che benefici.
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