Rifugi antiaerei e fontane progetti per valorizzarli
BELLUNO. Sotto la città c’è un reticolo di tunnel. Nascosti e, oggi, inagibili. Sono i rifugi antiaerei, che venivano usati in tempo di guerra dalla popolazione per difendersi. Quei bunker sono stati...
BELLUNO. Sotto la città c’è un reticolo di tunnel. Nascosti e, oggi, inagibili. Sono i rifugi antiaerei, che venivano usati in tempo di guerra dalla popolazione per difendersi. Quei bunker sono stati l’oggetto di una tesi di laurea di due giovani bellunesi, Vincenzo Russotto e Luca Stiletto, che hanno presentato ieri il loro lavoro insieme ad un altro, che hanno fatto per Paolo Gamba. Riguarda la riqualificazione delle fontane e di alcuni spazi della città oggi in abbandono.
«Belluno non ha bisogno di essere stravolta, basterebbero piccoli interventi sull’arredo urbano per darle tutt’altro aspetto», ha spiegato Russotto. Per le fontane, per esempio si parla di pulirle, mettere qualche panchina e piante, e il confronto con la situazione attuale sarebbe già evidente. In alcuni casi è sufficiente illuminare un manufatto per renderlo decisamente più attrattivo. In altri serve un intervento più incisivo sugli spazi, come a Borgo Piave: qui i ragazzi hanno previsto anche una pavimentazione particolare che separi la fontana dalla strada.
Nel loro giro in città, poi, i giovani architetti si sono imbattuti in Palazzo Minerva: una bella sistemata alla facciata e una nuova illuminazione già basterebbero per dare decoro all’edificio, ma i ragazzi si sono spinti a ipotizzare un utilizzo per il portico: ecco spuntare un caffè, elegante.
Poco più su c’è Porta Dojona, anch’essa da illuminare, e poi piazza Castello. Gli architetti hanno studiato un sistema di terrazzamenti per sfruttare lo spazio dietro al municipio e al Duomo (con vista sul Piave), oggi non utilizzato. Oppure preda di chi ci va a trascorrere una serata di eccessi.
Se questo è il progetto per Belluno, «tutte cose che si possono fare con una spesa non eccessiva, ma che riqualificherebbero molti angoli della nostra città», dice Paolo Gamba, è ambizioso ma allo stesso tempo interessante il progetto di recupero dei rifugi antiaerei. Per la loro tesi di laurea Russotto e Stiletto si sono concentrati su un tunnel, quello che si sviluppa sotto piazza dei Martiri, piazza Duomo e piazza Castello, e al quale si accede da una porta (oggi nascosta) che si trova nei pressi delle scale esterne del parcheggio di Lambioi.
I ragazzi hanno studiato un accesso da piazza dei Martiri con un edificio da realizzare ad hoc e pensato anche come recuperare i rifugi. «Da un lato pensiamo ad un Memoriale della Guerra, con zone che raccontino, attraverso pannelli e reperti, quegli anni», ha continuato Russotto. «Dall’altro però i tunnel potrebbero anche diventare sedi espositive. Sempre nel rispetto dovuto a questo luogo della memoria».
Per permettere ai bellunesi, ma anche ai turisti, di visitare i rifugi antiaerei, però, servirà allestire l’illuminazione all’interno dei tunnel e anche creare un sistema di areazione. «Pensiamo di sfruttare uno dei cunicoli di accesso per collocare gli impianti», ha concluso Russotto.
(a.f.)
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