Rifugi, che passione «Mai così in tanti merito pure del sole»

BELLUNO. L’estate dei rifugi fa registrare numeri da record. Dati parziali, ma già indicativi dell’andamento della bella stagione in quota. Comune denominatore, e motivo di soddisfazione, è il meteo...

BELLUNO. L’estate dei rifugi fa registrare numeri da record. Dati parziali, ma già indicativi dell’andamento della bella stagione in quota. Comune denominatore, e motivo di soddisfazione, è il meteo clemente, accompagnato finalmente da previsioni incoraggianti. «Il bel tempo influisce sulla presenza di turisti in quota per oltre il 50%», spiega Mario Fiorentini del rifugio Città di Fiume alle pendici del Pelmo, «Se c’è il sole, la gente sui sentieri è tanta, si tratta di un elemento quasi matematico». Dati confortanti che si confermano ulteriormente una volta varcato il territorio di Cortina. Il rifugio Lagazuoi, che offre anche un servizio di alloggio, vanta il sold out fino agli inizi di settembre. Si tratta della classica ciliegina sulla torta visto che i dati positivi sulle presenze ferragostane rimbalzano dal Faloria alle Tofane, coinvolgendo anche l’area delle Cinque Torri.

«Per il rifugio Auronzo, questa è l’estate col maggior afflusso degli ultimi anni»: l’annuncio arriva da Stefano Muzzi, presidente del Cai di Auronzo e proprietario dell’omonima struttura situata ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo: un dato che basta a rendere l’idea del movimento registrato in questi giorni nell’area bellunese a ridosso col confine pusterese.

A proposito di Tre Cime, l’evento in programma questa sera con l’accensione del faro su Cima Grande servirà ad attirare ancora più gente. «Alle 17 prenderà il volo l’elicottero che porterà sulla vetta di Cima Grande tre componenti del Soccorso alpino», racconta Muzzi, «Verso le 21, l’accensione del faro regalerà un’atmosfera tanto suggestiva quanto unica. Eventi di questa portata hanno il merito di attirare più gente di quanta ne sia stata messa in preventivo nell’area delle Tre Cime, al punto da faticare nel gestirla».

Gli eventi si confermano dunque elementi per incentivare ulteriormente le presenze in quota. Il Città di Fiume, ad esempio, è uno di quelli che per l’estate in corso ha puntato sulla cultura: proprio il binomio cultura-montagna è un fenomeno che sta prendendo piede in quest’ultimo periodo, anche se a tal proposito il Bellunese, rispetto ad esempio al Trentino, lamenta la mancanza di una “regia istituzionale”. Presenze superiori alla media anche per l’area del Civetta: Ferragosto col pienone per il Tissi al Col Reàn. (dierre)

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