Rifugio Chiggiato, passaggio di testimone: da Omar a Silvio nel segno della continuità

Dopo 12 anni la famiglia Canzan cambia aria: va all’Aquileia di Selva; e sulle Marmarole una coppia prende il timone 
Gianluca De Rosa

L’ADDIO

Avvicendamento nella gestione del rifugio Chiggiato. Per Omar Canzan, la moglie Barbara, il “bocia” Alex e il cane Jack è arrivato il momento dei saluti. Si chiude oggi una gestione durata dodici anni, ma non ci sarà nessuna serrata all’ombra delle Marmarole. Il nuovo gestore è stato infatti già nominato. Anzi, i nuovi gestori, visto che sono una giovane coppia cadorina doc. Da Omar a Silvio, nel segno della continuità “benedetta” dal Cai di Venezia, proprietario della struttura.

«Ho intrapreso questa avventura dodici anni fa, ma il rifugio Chiggiato lo conoscevo già essendoci cresciuto dentro», racconta Omar Canzan (che è anche vicepresidente di Agrav, l’associazione che accoglie i rifugisti del Veneto), «quando abbiamo iniziato le cose erano molto diverse rispetto ad ora. Il mercato turistico andava a rilento, ricordo che facevamo fatica a sbarcare il lunario. Quella che non è mai venuta meno è stata però la convinzione di avere fatto la scelta giusta. Convinzione che alla fine ha premiato gli sforzi. Il turismo escursionistico in Centro Cadore si è sviluppato, le presenze sono aumentate, la nostra arma segreta è stata l’apertura fuori stagione, nei weekend ma non solo. Quella di destagionalizzare le aperture è stata a tutti gli effetti una grande intuizione».

Per Omar e famiglia si aprono ora le porte di una nuova avventura, sempre ad alta quota. Gestiranno infatti un altro rifugio, l’Aquileia, a Selva di Cadore. E del Chiggiato cosa ne sarà? Niente paura, il nuovo gestore è già in casa.

«Da un anno lavora qui in rifugio al mio fianco Silvio Piazza, che ha deciso di partecipare al bando di assegnazione aggiudicandoselo nonostante tanta concorrenza», ha rivelato Omar, lasciando di fatto eredità e parola alla new entry.

Curiosa la storia del giovane Silvio, trentaduenne di Lozzo, che ad un certo punto della sua giovane vita ha deciso di cambiare registro.

«Lavoravo in azienda a Cortina», racconta, «ma ho sempre avuto la passione per i rifugi. Ad un certo punto ho deciso di licenziarmi. Ho chiesto ad Omar la possibilità di fare una stagione al Chiggiato per testare le mie capacità. Magari mi accorgevo che la cosa non faceva al caso mio. Invece ho capito subito che le sensazioni erano giuste».

Il resto è storia già nota: Silvio da domani sarà il nuovo gestore del Chiggiato, ma ad accogliere i turisti non sarà da solo. Al suo fianco ci sarà la compagna, Sara Laguna, che sa già molto bene come vanno le cose in rifugio.

« Nell’ultima stagione ha lavorato al Vandelli», racconta Silvio che, insieme ad Omar, oggi darà vita ad una grande festa che saluterà gli ultimi dodici anni del Chiggiato e, contestualmente, inaugurerà il nuovo corso. Nuovo corso che, a detta dei diretti interessati, non sarà molto diverso dal precedente.

«La differenza sta nel fatto che Silvio e Sara sono molto più giovani di me, questo significa che hanno tanta forza in più», scherza Omar Canzan, «avranno la possibilità di tenere il rifugio aperto ancora più giorni durante l’anno rispetto a quanto facevamo io e mia moglie. La destagionalizzazione resta un elemento caratterizzante nella vita del Chiggiato, ma bisogna crederci. Il lavoro di rifugista non è per tutti, ci vuole passione ma serve anche tanto spirito di adattamento». —



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