Rimane in Val di Zoldo per merito delle galline
VAL DI ZOLDO. «Le galline, un motivo in più per rimanere in montagna».
Un altro giovane “apre” alla montagna, un’altra scommessa in atto. Dopo Roberto Corazza, Elia Costa, Massimiliano Uccel, tutti attaccati alle crode di Zoldo, spunta Saverio De Rocco con l’azienda agricola “Al Galliner”. «Anch’io», spiega De Rocco, «sono convinto che è necessario sostenere la montagna dove siamo nati. Malgrado tutte le difficoltà che lo stare in montagna comporta, non me la sento di lasciare questo posto bellissimo che ci invidiano nel mondo. Non capisco chi va via».
Saverio De Rocco, trent’anni il 2 ottobre, dopo la licenza media frequenta l’Istituto tecnico industriale di Belluno dove si diploma. Lavora poi un anno. Smette e si iscrive all’Università di Padova, sezione di Conegliano, con indirizzo industria e tecnologie del legno.
«Siccome avevo intenzione di rendermi indipendente e volevo comprarmi la macchina», racconta, «mi ritiro però dopo un anno. Riprendo a lavorare. In questi dieci anni ho fatto davvero tanti mestieri, dal pizzaiolo al paninaro sui rifugi di Zoldo. Nel periodo di riposo curavo lavori nei boschi per il taglio della legna. Sempre con l’idea di non andare via. Tanto è vero che, dopo il diploma, non ho mai accettato richieste di lavoro da fuori».
E le galline come entrano in ballo allora?
«C’è da dire», prosegue De Rocco, «che da piccolo seguivo il nonno che curava il pollaio allevando galline e conigli. Ero appassionato. Restavo stupito. La spinta ad aprire l’azienda agricola è venuta però da mia moglie Nadia; ma volevo essere pronto a questa svolta. Allora mi sono messo a leggere libri in materia di allevamenti di galline, ho consultato esperti in materia, addetti ai lavori per conoscere le razze e quali comportamenti usare per la migliore assistenza. Nel frattempo, con la nascita di mio figlio Cesare (oggi ha tre anni e mezzo, ndr) compro qualche gallina per avere le uova fresche per il bimbo. I vicini vogliono anche loro qualche uovo. Vedo quindi che c’è la possibilità di creare qualcosa per Zoldo. C’è l’opportunità di crearsi un’attività per vivere qui con la mia famiglia».
Il dado è tratto. Il Comune (un grazie da parte di De Rocco) dà in affitto un terreno dietro al palaghiaccio. Con tanti sacrifici e difficoltà viene montato, dalla ditta SKA di Vicenza, un prefabbricato con un ricovero di più di 100 metri quadrati. Attorno alla struttura sono dislocati più di 6. 500 metri quadrati di “pascoli” dove le galline posso avere tutti gli spazi possibili e scorrazzare.
«Ultimamente», dice Saverio, «io e mia moglie abbiamo comprato 240 galline di tre tipi: rosse, livornesi bianche e un tipo misto di colore azzurrino chiaro. E si va avanti».
Come è stato il primo impatto da imprenditore?
«Intanto», conclude De Rocco, «vendiamo le uova ai privati. Fra poco, però, potremo vendere a tutti gli esercizi pubblici. Sarà possibile venire anche nel nostro punto per gli acquisti e controllare come vengono ben tenute le galline».
E, nei ritagli ti tempo, Saverio coltiva patate in villa di Dont. Lo fa per l’utilizzo in casa ed anche per gli amici.
Mario Agostini
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