Rimborsi Irpef a rischio per quattromila

Tanti lavoratori privati bellunesi riceveranno i soldi soltanto a settembre: tutta colpa della proroga per la presentazione del 730
Il modello 730 per la denuncia dei redditi, 19 giugno 2014. ANSA/FRANCO SILVI
Il modello 730 per la denuncia dei redditi, 19 giugno 2014. ANSA/FRANCO SILVI

BELLUNO. Sono 4 mila i bellunesi che rischiano di passare le vacanze “al verde”: per tanti di loro, infatti, il rimborso Irpef slitterà a settembre. È questa una delle tante novità del Fisco 2015 destinata a far infuriare molti contribuenti.

Tanti i residenti in provincia che rischiano di andare in ferie (o a questo punto di non andarci affatto) senza il tanto atteso conguaglio in busta paga. Colpa di un decreto del Consiglio dei ministri che ha prorogato al 23 luglio il termine per l'invio dei 730.

«Non c’è stata chiarezza da parte degli enti preposti»
Agostini treviso Caaf cgil sportelli compilazione 730

Una proroga che non va in aiuto di quei pochi cittadini che hanno scelto la complicata strada del “fai-da-te”, sperimentando le mancanze del nuovo 730 precompilato, ma che è invece rivolta alla stragrande maggioranza dei contribuenti che ha preferito rivolgersi (pagando fino a 80 euro) agli intermediari abilitati: Caf, commercialisti, consulenti del lavoro. Ebbene, questi ultimi hanno dovuto inviare l'80% dei modelli loro affidati entro la prima settimana di luglio, mentre per il restante 20% avranno tempo fino al 23. Una data, quest’ultima, però, che non consente ai datori di lavoro di contabilizzare il rimborso nella busta paga di luglio.

Solitamente i lavoratori dipendenti aspettano con ansia e trepidazione lo stipendio di luglio per pareggiare i conti con l'Agenzia delle entrate e mettere nel “portafoglio vacanze” il gruzzoletto derivante dai cosiddetti “oneri deducibili e detraibili” indicati nei 730: si tratta di rimborsi erogati dal Fisco per spese mediche, interessi del mutuo, investimenti per la ristrutturazione della casa, l'acquisto di mobili e molto altro.

Nella maggior parte dei casi il conguaglio porta nelle tasche dei lavoratori diverse centinaia di euro, in alcuni casi si tratta anche di migliaia: soldi utili per le vacanze. Quest'anno, però, il rimborso rischia di arrivare a estate conclusa.

Con il 730 precompilato l'Agenzia delle entrate aveva già posticipato la tradizionale scadenza per l'invio dei modelli: 7 luglio anziché il 30 maggio. Un ritardo che in ogni caso avrebbe consentito ai lavoratori di vedere i soldi ad agosto. La nuova proroga fa saltare il banco, almeno per quel migliaio di contribuenti che vedrà i propri 730 rinviati al 23 luglio.

«Purtroppo le lamentele non mancherano», sottolinea Tommaso Zampieri del Caf Acli. «Per quel che mi riguarda, non sono un fautore delle proroghe, perché si finisce a lavorare in eterno, ma a livello nazionale è stata richiesta perché era francamente impossibile ricevere i documenti il 7 luglio alle 14 e inviare il 730 tutto compilato entro le 18. Da noi erano rimaste fuori 250 pratiche, che comunque abbiamo sbrigato nei giorni scorsi: dovremmo averli spediti in tempo per far arrivare il rimborso con lo stipendio dio luglio. Ne restano qualche decina: per loro tutto è rimandato a settembre».

Un problema derivato dalla novità del 730 telematico: «Purtroppo ci aspettavamo questi problemi», spiega Zampieri. «A livello nazionale l'Inps ha sbagliato una serie considerevole di Cud dei pensionati, ma ci sono stati anche tanti errori nei 730 precompilati, quelli per cui ci sono state discordanze tra ciò che risultava all'Agenzia delle Entrate e i certificati forniti dal contribuente. Per questo c'è voluto più tempo».

«Da parte nostra abbiamo fatto il possibile per rispettare le scadenze: lo slittamento del rimborso sarebbe visto come un disservizio dai nostri clienti e di certo non lo vogliamo. Ma ripeto: i problemi non sono dipesi da noi», conclude Zampieri.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi