Rinasce la Gabelli: pronta nell’autunno 2021

Proseguono i lavori di restauro della storica scuola di Belluno: «Sarà innovativa come quella pensata dalla maestra Pierina Boranga»

Fabrizio Ruffini / BELLUNO

Il grande orologio a muro posto all’entrata della scuola è fermo sulle 6.36, come a segnare, impaziente, che non manca poi molto al suono della prima campanella che darà nuovamente via al alle lezioni per i tanti piccoli alunni che nel giro di uno o due anni torneranno ad occupare le aule della grande scuola Gabelli in centro. «I lavori, dopo i ritardi dovuti al lockdown e ai rallentamenti generali causati dal Covid stanno ora procedendo secondo programma e la consegna dello stabile rinnovato è prevista per l’autunno del 2021», ha spiegato l’assessore all’urbanistica e alla rigenerazione urbana, Franco Frison, durante il sopralluogo organizzato ieri con la stampa per fare il punto sullo stato di avanzamento del cantiere, «tutto prosegue in linea con le aspettative e alla fine del prossimo anno i lavori dovrebbero essere finalmente conclusi».

Percorrendo i lunghissimi corridoi della scuola ci si ritrova immersi in una foresta di supporti metallici azzurri che si rincorrono lungo tutti i muri interni e che presto sorreggeranno le contro-pareti che copriranno tutta la scuola con una doppia funzione, preventiva e isolante: «Tra i muri originali e i pannelli verrà inserito il materiale isolante, che aiuterà ad abbattere i costi di riscaldamento e permetterà di preservare le pareti sottostanti», continua Frison, «questo ci ha consentito di intervenire senza modificare la struttura preesistente, sottoposta a vincolo e quindi intoccabile».

I SERRAMENTI

I lavori, ora, si concentreranno sulla sistemazione degli impianti e dei pavimenti, ma la vera chicca sono i serramenti che, riprendendo fedelmente la struttura di quelli originali, faranno entrare la luce nelle aule e permetteranno un affaccio sul giardino proprio come voluto alla loro progettazione dall’insegnante Pierina Boranga, che aveva pensato la Gabelli come una scuola assolutamente unica e innovativa: «I serramenti delle grandi vetrate sono un modello unico, pensato apposta per poter mantenere il vecchio telaio, garantendo al contempo una moderna tenuta contro freddo e intemperie», spiega Orlando Finco, titolare dell’impresa che si sta occupando del recupero della scuola, «ovviamente questo tipo di restauro ha richiesto di allungare i tempi, ma era quello che chiedeva la Soprintendenza e la scorsa settimana è arrivato l’ok definitivo per la soluzione adottata». Grazie al recupero delle vetrate, inoltre, è stato mantenuto il davanzale che misura meno di un metro di altezza, cosa strana e fuori norma al giorno d’oggi, ma che permette di mantenere viva l’idea nata da un’intuizione della Boranga, che voleva lasciare libero lo sguardo dei bambini anche quando si trovavano seduti in aula. «Stiamo parlando di finestre molto grandi e dotate di un meccanismo di apertura unico nel suo genere», aggiunge Frison, «un sistema a scorrimento che, grazie ad alcuni cavi d’acciaio interni, è stato possibile riprodurre anche con i vetri nuovi più spessi».

SOLE E AMPI SPAZI

Le grandi vetrate illuminano le aule, rivolte a sud in modo da guadagnare tutta la luce possibile, mentre a nord e negli spazi più scuri trovano posto i blocchi dei servizi igienici e le stanze tecniche dell’istituto. È però al piano superiore che il particolare orientamento delle aule ha riservato le sorprese maggiori: «Nella parte centrale, sopra alcune classi, si trova l’aula magna, uno spazio molto grande che gode della luce proveniente dalla vasta parete a vetri», sottolinea l’assessore, «inizialmente questo ampio salone doveva essere diviso da alcune tramezze, ma vedendone l’importanza e la bellezza è stato deciso di lasciarlo libero e aperto». —

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