Rinvenuto un filo elettrico forse usato come innesco

Il reperto potrebbe aiutare gli investigatori a capire il tipo di esplosivo utilizzato Difficile sperare nelle telecamere di privati che non possono riprendere la strada

FELTRE. Un’indagine attaccata a un filo. È quel pezzo di filo elettrico lungo dieci, quindici centimetri, che il nucleo investigativo dei carabinieri ha ritrovato nel corso dei rilievi eseguiti dopo l’esplosione che la notte tra venerdì e sabato scorsi ha fatto saltare il bancomat della filiale Sparkasse di viale Pedavena. Un filo che potrebbe non fare parte del dispositivo di sicurezza della banca e quindi potrebbe essere parte integrante dell’innesco usato dai ladri per la deflagrazione.

Il reperto è in laboratorio dove si sta verificando il tipo così da risalire, se possibile, alla casa produttrice e magari ai negozi dove i ladri potrebbero avere fatto la spesa per realizzare l’ordigno. E questo filo elettrico potrebbe aiutare anche a capire quale tipo di esplosivo è stato utilizzato. Non è granché, ma è qualcosa su cui le i carabinieri stanno lavorando. Una pista che corre parallelamente all’analisi delle immagini riprese dalle telecamere dell’istituto di credito, dell’attiguo videonoleggio nonché alla ricerca di altri impianti di videosorveglianza che potrebbero avere carpito qualcosa, magari il passaggio della Mercedes classe A utilizzata dalla banda durante il tragitto di avvicinamento o nei momenti della fuga a tutta velocità in direzione Feltre.

Un grosso freno è la privacy che costringe i privati che dispongono di impianti di videosorveglianza di proprietà a puntare gli occhi elettronici esclusivamente sulle pertinenze dell’abitazione da proteggere. Insomma, nulla che possa essere puntato verso la strada ed è dunque praticamente impossibile che qualche privato possa sia in grado di fornire immagini utili alle indagini.

Non si sa, invece,se la rete di telecamere che monitora alcune zone sensibili della città, come l’area della stazione ferroviaria, abbiano catturato qualche fotogramma utile. Sicuramente i militari hanno già eseguito le verifiche del caso, sfruttando anche la testimonianza del pedavenese N.R. che quella notte, un quarto d’ora prima del colpo, aveva notato quella Mercedes classe A parcheggiata a lato strada lungo uno dei rettilinea della zona artigianale della Peschiera. Mentre tornava a casa, percorrendo viale Pedavena, aveva rivisto la stessa auto nel parcheggio della banca con le portiere aperte. Pochi secondi dopo, l’esplosione.

Roberto Curto

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