Rinviato il voto sul Gect Euregio

La presidente chiede tempo per approfondire la proposta del Bard

BELLUNO. Non sono bastate le lettere di sostegno alla mozione del Bard (compresa quella dell’ex consigliere provinciale Silvano Martini). Non ha fatto effetto neppure la presenza massiccia al momento del voto di esponenti del movimento con tanto di striscione. La mozione di Moreno Broccon che chiedeva l’ingresso della Provincia di Belluno nel Gect Euregio insieme a Tirolo, Alto Adige e Trentino in qualità di socio osservatore non è stata votata: il consiglio provinciale ha optato per un compromesso rinviando il dibattito a giugno.

Tecnicamente la mozione di Moreno Broccon, che formalizzava «la richiesta di partecipazione al Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale Euregio Tirolo, Alto Adige, Trentino in qualità di socio osservatore, al fine di verificare l’opportunità di una piena adesione allo stesso in qualità di socio effettivo nei tempi più rapidi possibili» è stata trasformata in un ordine del giorno in cui si demanda al presidente della Provincia la responsabilità di avviare dei colloqui con le Province autonome di Trento e Bolzano in vista di un’adesione al Gect. Un compromesso al quale Broccon ha ceduto solo ad una condizione: che quest’impegno fosse legato ad una precisa finestra temporale. Detto, fatto. Se ne riparlerà a giugno. La decisione è stata votata dal consiglio nonostante le perplessità di Pier Luigi Svaluto Ferro.

«Si è persa una grande occasione» spiega Andrea Bona per il Bard, «c’era il sì di Trento, Bolzano e perfino di Gianclaudio Bressa. Con il Gect avremmo potuto accedere direttamente ai fondi europei senza la mediazione della Regione». A proposito di Venezia, il Bard dovrà presto decidere se correre alle regionali, e con chi. Ma anche in questo caso le condizioni sono chiare: «O c’è il nostro simbolo, o non c’è il Bard» specifica Broccon. (v.v.)

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