Rio Gere, servono mezzi e vigilanza

Ghezze attacca Veneto Strade: «L’emergenza la gestiamo a nostre spese»
Di Alessandra Segafreddo

CORTINA. Al lavoro per tutta la notte di domenica e per tutta la giornata di ieri gli operai sui mezzi per ripulire l'alveo del torrente Rio Gere. Domenica a far muovere il ghiaione che scende da Forcella Son Forca verso il Rio Gere è stato il violentissimo temporale che si è abbattuto sulla zona. La strada Regionale 48 è stata chiusa un’ora. La forza dell'acqua aveva infatti abbattuto i new jersey di cemento che fungevano da spallette del ponte sul Rio Gere.

A chiudere il transito è stato Nicola Bellodis, titolare del ristorante Rio Gere e componente del Soccorso alpino di Cortina, il primo a intervenire mentre stava ancora piovendo e la minaccia del torrente non cessava. Poi sono arrivati gli operai di Cortina Cube, la società che gestisce le ski aree di Faloria, Cristallo e Mietres, che hanno acceso i mezzi che sostano a Rio Gere e hanno iniziato a ripulire. Ieri mattina Veneto Strade ha fatto intervenire anche la ditta Fratelli De Pra, che ha tolto la ghiaia accumulatasi e ha sistemato le sponde del ponte sulla strada regionale.

«I nostri uomini hanno lavorato come sempre tutta la notte», ammette Enrico Ghezze, amministratore di Cortina Cube, «loro il merito se la strada è stata riaperta in poco tempo. Alle 8.30 di mattina si sono finalmente visti i mezzi e gli operai inviati da Veneto Strade. Ora basta, l'emergenza la gestiamo sempre noi a nostre spese. Abbiamo visto arrivare una Panda, un camioncino e una Jimny. È chiaro che su questi mezzi si può solo arrivare, guardare e andar via. Fermi a Rio Gere e pronti a intervenire ci sono solo i mezzi di Cortina Cube, che quasi ogni settimana sistemano il torrente dalla ghiaia scesa. Se i nostri operai non facessero questo lavoro la strada regionale, il collegamento principale con Cortina quando la Statale 51 di Alemagna ad Acquabona viene chiusa per la frana del Sorapis, avrebbe subito numerose chiusure durante l'estate».

Una esplicita richiesta a Veneto Strade affinché intervenisse su Rio Gere era arrivata da Ghezze il 21 agosto, quando il ghiaione si era nuovamente mosso. Della situazione si era interessato anche il commissario straordinario Carlo De Rogatis e dopo alcuni giorni i mezzi erano arrivati e aveano tolto la ghiaia dal torrente. «Dopo le nostre rimostranze erano intervenuti», ammette Ghezze, «ma una frana che insiste su una strada regionale non può essere gestita così. Come per Acquabona, anche qui servono mezzi pronti ad intervenire e vigilanza in caso di maltempo. Il temporale di domenica, con la relativa allerta frana, era stato ampiamente annunciato, ma qui non c'era nessuno. Noi», chiosa Ghezze, «continuiamo ad operare a nostre spese. Ma a questo punto invierò il conto sia all'assessore Bottacin, che qui non ho mai visto, sia a Rosy Bindi, che viene una volta l'anno e si lamenta con al stampa per la presenza dei cavi elettrici. Forse loro potranno risolvere la situazione».

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