Rio straripato, due a giudizio

Due anni fa alcune case furono danneggiate dall'esondazione
Una delle case danneggiate e (nel quadro) Pierantonio Zanchetta
Una delle case danneggiate e (nel quadro) Pierantonio Zanchetta
CORTINA. Due rinvii a giudizio per l'esondazione del Rio, nei pressi di Socrepes, avvenuta nel 2008. A dover rispondere di disastro colposo, a partire dall'udienza del 17 maggio 2011 saranno il dirigente provinciale dei servizi forestali regionali, Pierantonio Zanchetta, e il progettista dell'opera di messa in sicurezza del torrente, Lorenzo Bertoldi. La contestazione riguarda i lavori realizzati dai Servizi forestali un anno prima, nel 2007. Lavori effettuati all'imbocco del rio, a monte degli abitati di Val di Sotto e di Crignes, dove il 6 agosto di due anni fa un fiume di acqua e fango investì cantine, garage e taverne. Tutto materiale che anziché scorrere nell'alveo naturale prese altre strade, andando a coinvolgere diverse abitazioni. Ad avere la peggio fu la casa della famiglia Menardi, per la quale l'amministrazione comunale di Cortina trovò e mise a disposizione un alloggio di fortuna. E proprio loro - assieme ad altri cortinesi, cinque in tutto - sono parti offese nel procedimento penale. Ad assisterli legalmente, tra gli altri, l'avvocato bellunese Pierangelo Conte, che ha avviato un procedimento parallelo - ma sul fronte civilistico - che si sta tenendo davanti al tribunale delle acque pubbliche. In questo caso citati a giudizio sono anche la Regione, Veneto Strade e l'Ista, la società degli impianti di risalita. A Socrepes e dintorni, questo il principio, più soggetti non avrebbero tenuto in considerazione il dissesto idro-geologico dell'area. Ieri, l'udienza preliminare ha avuto il suo epilogo con il rinvio a giudizio dei due imputati. Anche se, nel corso della discussione, il pubblico ministero Antonio Bianco aveva chiesto il proscioglimento di Zanchetta (difeso dagli avvocati Silvia Dolif ed Elisabetta Frate). Secondo la difesa, Zanchetta aveva sovrinteso agli atti amministrativi dei lavori sul rio, un anno prima dei fatti, ma non aveva avuto responsabilità tecniche. L'altro imputato rinviato a giudizio dal gup Giorgio Cozzarini è appunto il progettista dell'opera Bertoldi (difeso dall'avvocato Anna Casciarri). Si torna in aula il 17 maggio, in udienza filtro, davanti al giudice monocratico.

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