Ripresa con il botto negli ospedali: quasi 12 mila prestazioni in due giorni

Gran lavoro nella sanità bellunese alla ripresa delle attività negli ospedali

BELLUNO

Lunedì e martedì sono state erogate da servizi e ambulatori dell’Usl Dolomiti 11.400 prestazioni. Mentre la chirurgia d’elezione (fino al 4 maggio erano garantiti solo gli interventi in emergenza) in due giorni ha portato a termine 90 operazioni.

È il bilancio dei primi due giorni dalla riapertura graduale alle visite nei quattro ospedali della provincia, reso ieri dal direttore generale dell’Usl Adriano Rasi Caldogno.

«Per quanto riguarda le prestazioni erogate, fra visite e accertamenti strumentali, il tutto effettuato con i filtri agli accessi e con la protezione dei dispositivi individuali» , ha spiegato il dg nella diretta Facebook di ieri mattina, «queste sono aumentate da un giorno all’altro passando dalle 5.600 circa del 4 maggio alle 5.800 del 5 maggio».

Solo di visite specialistiche, ne sono state eseguite 400 nella prima giornata e 500 nella giornata di martedì. Le prestazioni di diagnostica, fra Tac, risonanze, ecografie e radiografie, sono state 2.900, di cui 1.600 lunedì e 1.300 martedì.

Il laboratorio analisi e quello di anatomia hanno lavorato per 7.600 campioni repertati in due giorni.

Ed è ricominciata, sia pure con la massima prudenza e gradualità, come ha sottolineato Rasi Caldogno, anche quella parte di attività chirurgica, detta di elezione, ossia concordata e condivisa con i pazienti prima della sospensione per l’emergenza Covid.

In due giorni, si sono effettuati 90 interventi chirurgici, negli ospedali della provincia.

La divulgazione dei dati sulla ripresa delle attività sanitarie è stata anche l’occasione, per il dg Rasi Caldogno, di prospettare lo scenario futuro di diagnosi e cura. «Stiamo dando avvio alle attività di telemedicina in particolare per i controlli», ha detto. «Allo studio ci sono nuove progettualità per prestazioni di diagnostica a domicilio».

È stata anche riavviata l’attività distrettuale, quella che comprende le attività sociosanitarie. Anche a questo proposito il direttore Rasi Caldogno non ha mancato di sottolineare quanto questa riorganizzazione sia complessa e preveda «prenotazione, filtro agli accessi e distanziamento sociale». —

L.M. .

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