Ripresa per la prima volta l’esplosione di una stella

Non era mai stato fotografato l’esatto momento della nascita di una supernova L’evento venerdì scorso durante una serata dimostrativa aperta al pubblico

CORTINA. Raro evento al Col Drusciè. Per la prima volta al mondo, all’osservatorio di Cortina è stato colto sul nascere l’attimo iniziale dell’esplosione di una stella. Scoprire una supernova è già di per se un’impresa difficile, ma scoprirla nell’esatto istante in cui l’esplosione avviene non era mai accaduto fino ad oggi.

A rendere ancora più qualificante la scoperta, è il fatto che l’esplosione è avvenuta in un oggetto del famoso Catalogo di Messier. Delle oltre 6.000 supernovae individuate finora dalla comunità scientifica internazionale, solo una sessantina (quindi circa l’1%) è esplosa in una delle galassie inserite in questo catalogo, che racchiude le 40 più grandi e luminose del cielo.

Quando ciò avviene, quindi, è sempre un grande evento per la comunità scientifica internazionale. La stella in questione, denominata SN2012aw, è esplosa il 16 marzo nella galassia M95, nella costellazione del Leone, conosciuta con il nomignolo di “Ruota di Carro”, per la sua particolare forma a spirale barrata. La prima immagine in assoluto al mondo di questo evento esplosivo è quella che è stata ripresa all’osservatorio del Col Drusciè alle 21 di venerdì 16 marzo, durante una serata dimostrativa col pubblico. Dovevano essere passate solamente poche ore, o addirittura poche decine di minuti, dal momento dell’esplosione, in quanto 20 ore prima la stella non era ancora visibile in riprese effettuate da altri osservatori. Gli astronomi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica - Osservatorio Astronomico di Padova - si sono immediatamente allertati per studiare in dettaglio il comportamento della SN2012aw già dal suo nascere.

Lo spettro ripreso dallo stesso osservatorio ha mostrato la vera natura della stella: una supernova di tipo IIP, per la prima volta individuata sul nascere in una galassia relativamente vicina, posta a soli 11 milioni di anni luce dalla Via Lattea, e della quale è già stata individuata la stella progenitrice.

Si tratta di una supergigante rossa, di massa pari a 10 o 20 volte quella del sole, fotografata in dettaglio dal telescopio spaziale Hubble qualche anno prima della sua deflagrazione.

«Questa è una supernova estremamente importante», spiegano i membri dell'associazione astronomica ampezzana, «per la comunità scientifica internazionale, ed è una supernova interamente “made in Italy”».

E' infatti italiana la prima osservazione in assoluto, quella del Col Drusciè; la prima comunicazione ufficiale, quella dell’osservatorio di Porziano; il primo spettro e lo studio iniziale della curva di luce, da parte dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, osservatorio di Padova. Da circa un anno è nata una collaborazione nazionale a livello amatoriale, denominata “Italian Supernovae Search Project” (Issp), di cui anche l’osservatorio del Col Drusciè fa parte, che ha permesso la scoperta di 22 supernovae in soli 10 mesi, divenendo il primo gruppo di ricerca amatoriale al mondo come numero di scoperte nel 2011. La collaborazione Issp è inoltre coordinata con l’attività dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, che ha ripreso in brevissimo tempo con i telescopi di Asiago tutti gli spettri delle supernovae scoperte dagli astrofili italiani, compresa quella in M95.

«Tutti possono vedere la galassia M95 e la sua supernova», concludono gli astrofili ampezzani, «perché distano apparentemente in cielo, in questi giorni di marzo, poco meno di un grado da Marte, luminosissimo oggetto dall’inconfondibile colore rossastro visibile per tutta la notte nel cielo serale appena sotto la costellazione del Leone. Individuare quindi la galassia e la SN2012aw non è molto difficile anche per chi ha un piccolo telescopio e vuole puntarlo in cielo per riprendere questo rarissimo “quadretto di famiglia”».

Alessandra Segafreddo

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