Riqualificazione dell'Alemagna, presto la firma del piano
BELLUNO. «La riqualificazione della statale di Alemagna, verso Cortina, in previsione anche dei mondiali del 2021 sarà il primo obiettivo infrastrutturale del piano che, secondo la tempistica del ministro Graziano Delrio, sarà sottoscritto tra Regione, Governo ed Anas entro due settimane».
Luca Zaia, governatore del Veneto, ha ieri confermato parola per parola quanto il titolare delle Infrastrutture ha dichiarato giovedì durante la sua visita a Treviso. «Aggiungo soltanto che la riqualificazione non sarà una manutenzione straordinaria della statale di Alemagna, bensì molto di più», spiega ancora Zaia.
D’altra parte l’investimento per cui la Regione Veneto e la Provincia di Belluno, con il parlamentare Roger De Menech in prima fila, si stanno battendo è di un centinaio di milioni. Anche se il presidente Zaia non vuol confermare questa cifra: «Ripeto che sarà un intervento davvero importante».
Intervento che scatterà da Aquabona, per rifare il pezzo di statale, mettendola in sicurezza. Siamo, infatti, sotto la Punta Nera del Sorapis, che ha eruttato una grande quantità di rocce anche nella giornata di ieri. «Il problema delle frane è distinto da quelle delle infrastrutture, anche se collegato - precisa Zaia -. Noi torniamo ad insistere con il Governo perché sganci le risorse che abbiamo chiesto ancora l'anno scorso, per gli interventi indispensabili in Val Boite e negli altri territori minacciati della provincia di Belluno».
Il Comelico, a un anno e mezzo di distanza dalle frane che hanno interrotto la statale 52 Carnica, attende ancora le opere dell’Anas e la strada è regolata da semafori che per centinaia di metri obbligano al senso unico.
«Ho letto che il ministro Delrio, l'altro giorno a Treviso, ha saggiamente sollecitato fare pressing sull'Anas perché sveltisca la progettazione. È quanto vado dicendo da quella mia visita a Santo Stefano di Cadore, all’indomani dell’emergenza - afferma Zaia -. Progettazione subito e, immediatamente dopo, la finanziabilità. Se non si fa così le opere non vengono mai realizzate».
Nelle settimane precedenti Zaia aveva stuzzicato il Comelico e il Bellunese a reagire ai ritardi, evitando di dare la colpa alla Regione che non ne ha. «E ringrazio, per questo, il ministro Delrio che ancora una volta ha dimostrato la sua onestà intellettuale».
Ma Zaia lo ringrazia anche perché il rappresentante del Governo si è lasciato affascinare dal sogno del treno delle Dolomiti, dicendo che rientra fra le priorità del prossimo protocollo. «Sa che è un mio pallino. Ma so anche che lui lo condivide» sorride Zaia.
Delrio ha insistito a Treviso soprattutto sui grandi investimenti ferroviari, piuttosto che sulle autostrade. Morta e sepolta, quindi, la Venezia-Monaco? Per il Governo pare proprio di sì. Zaia non chiude a priori questo capitolo, prende atto però delle tante difficoltà oggi in campo.
E a proposito dei treni conferma l'elettrificazione in tempi rapidi dell'anello Conegliano-Belluno-Feltre-Castelfranco, in modo da completare la metropolitana di superficie. Conclusa quest'opera si salirà verso Calalzo.
«Con questo nuovo protocollo il Veneto si conferma una Regione di riferimento nazionale. Per fortuna che c'è qualche ministro che lo capisce».
Zaia ammette che questo protocollo è il risultato dell’«ottimo rapporto con il ministro Delrio», che, secondo il Governatore, sta dimostrando «un alto senso delle istituzioni» e di aver “chiaro” qual è il “bene comune” da perseguire in Veneto.
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