Risonanze rinviate e disagi in ospedale per l’assemblea

Oltre cento lavoratori ospedalieri attesi a Belluno per seguire l’incontro sulle trattenute in busta paga

FELTRE. Assemblea retribuita e almeno un centinaio di persone del comparto sanità, dagli infermieri ai tecnici di radiologia, assenti dall'ospedale per l'incontro con il prefetto fissato per domani alle 10. Proprio nell'ora di punta per l'operatività di servizi, reparti e corsie. Così, i contingenti minimi sono garantiti, cioè sono garantite urgenze ed emergenze. Ma le risonanze si sono spostate ad altra data ma le Tac in programma si faranno, mentre per alcune visite e prestazioni, quelle già programmate, si sono contattati gli utenti ai quali è stata proposta una data successiva. E se si deve prenotare qualche visita, meglio non telefonare al Cup proprio domani mattina perché l'attesa potrebbe essere più lunga del previsto o non produttiva. Insomma, lo stato di agitazione proclamato all'indomani dell'assemblea dei lavoratori convocata dai sindacati per protestare contro la messa in mora sugli stipendi del fondo di produttività, comincia a dare i suoi frutti.

E questo prima ancora delle manovre di raffreddamento che metterà in atto il prefetto (davanti al quale si presenterà la delegazione dei segretari delle sigle sindacati confederali e autonoma Nursing Up). E prima di vagliare la controproposta della dirigenza Usl di Feltre alla quale è scoppiata in mano la bomba che covava da anni di una vertenza, intentata e vinta in primo grado di giudizio, da diciassette dirigenti sanitari non medici.

Questi rivendicano dal 1994 un fondo di loro spettanza, come ha detto il giudice di Belluno nella sentenza pronunciata alla fine dell'anno scorso, che all'epoca è stato distribuito in maniera impropria. I ricorrenti non si sono arresi, hanno adetto tutte le vie che potevano fino a trovare ragione delle loro rivendicazioni in primo grado di giudizio. Totale, con la lievitazione di vent'anni di attesa e al netto di altre voci: sei milioni e duecentomila euro. E questa cifra si riferisce solo fino al 2009.

L'Usl che deve trovare i soldi perché questa somma potrebbe essere richiesta anche domani dagli aventi diritto, ha dovuto assumere il provvedimento della messa in mora preventiva del fondo di produttività, oltre cinquecentomila euro che servono a pagare le ore straordinarie più che i progetti produttività. Il che significa togliere dai venti ai sessantacinque euro (a seconda dei redditi) al mese alle buste paga del personale di comparto. Ossia, tutti i dipendenti di ospedale e territorio ad eccezione dei medici (infermieri, operatori, tecnici, ausiliari, portinai...), senza escludere i pensionati degli ultimi dieci anni e i dirigenti amministrativi “quadro” che sono cinque in tutto. Ma il vero stato di agitazione si toccherà con mano se non dovesse andare in porto la trattativa con l'Usl. Quello di domani è il primo assaggio.

Laura Milano

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