Risparmi da un milione se il tribunale va allo Stato
BELLUNO. Le spese per i tribunali non più a carico dei Comuni ma dello Stato. Questo l’annuncio fatto dal presidente del Consiglio Renzi sulla manovra di governo che, se effettivamente dovesse diventare realtà, sarebbe «un cambiamento eccezionale», come lo definisce il sindaco Massaro. «Una svolta di non poco conto», aggiunge il primo cittadino, «che per il Comune capoluogo significherebbe ridurre i costi di un milione di euro l’anno».
Ma a beneficiarne sarebbero gli stessi uffici giudiziari, «che in questo momento si trovano tra incudine e martello», commenta ancora Massaro, «bloccati tra Comuni e Ministero. Se si riuscisse a trovare una soluzione, le richieste che potrebbero essere soddisfatte rispetto a quelle attuali sarebbero ben altre».
Insomma, se quanto annunciato da Renzi si concretizzerà (il primo ministro ha parlato di uno stanziamento per le spese dei tribunali di 250 milioni di euro, ndr) sarà un bene per tutti. «Ci tengo a ricordare che come Comune ce l’abbiamo sempre messa tutta: un esempio è dimostrato dal fatto che dopo tanti anni siamo riusciti a risolvere la questione del Giudice di Pace», tiene a evidenziare Massaro.
Ma è anche un’altra la notizia positiva che arriva dal Governo: «Se è vero che si andrà ad allentare il Patto di stabilità per un miliardo di euro, questo sarebbe fondamentale, perché significa che si potrebbe andare a sbloccare tutta la questione che riguarda opere pubbliche e manutenzioni», mette in risalto il sindaco di Belluno, che fa però notare come la manovra Renzi, se da un lato suscita speranze, dall’altro fa sorgere anche preoccupazioni.
«C’è infatti ansia e paura di conoscere come verrà finanziata questa manovra», spiega Massaro. «Sarebbe un disastro se ci fossero nuovi tagli per il Comune, visto che stiamo facendo ancora i conti con quelli che ci hanno già colpito». Un problema su tutti è quello delle modalità con cui si potrà andare a finanziare gli 80 euro in busta paga.
«Fermo restando che quest’ultima è una misura che ritengo utile», afferma il sindaco, «se non verrà risolta l’incognita di come attuarne il finanziamento e si andrà a tagliare sui Comuni, noi rischieremmo di azzerare il prossimo anno, per obbligo di legge, cultura, sociale, turismo e sport, nei cui ambiti non si potrebbe fare alcuna attività. La problematica, non serve dirlo, è molto rilevante e potrebbe tramutarsi in un disastro». La questione sarà infatti oggetto di discussione tra Anci e Governo. «Ulteriori tagli in manovra sono impossibili da sostenere per gli enti locali», ribadisce, «tanto più che, come sottolineato alla riunione di fine settembre dell’Anci, i Comuni sono la spina dorsale dell’Italia. Devono funzionare, perché è attraverso loro che è possibile far ripartire l’economia».
Martina Reolon
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