Rissa a fine gara, Daspo per tre calciatori

I divieti del questore, di uno e due anni, emessi per i fatti risalenti alla gara Juniores tra Castion e Istrana del 14 marzo
Di Marco Ceci
gian paolo perona- perona- belluno- castion- campo da calcio- spogliatoi
gian paolo perona- perona- belluno- castion- campo da calcio- spogliatoi

BELLUNO. Tre Daspo, uno con validità due anni e due di un anno. Stavolta, però, i tifosi non c’entrano. È nei confronti di tre calciatori (uno bellunese e due trevigiani, tutti giovanissimi) che il questore di Belluno ha emesso i provvedimenti che ordinano “il divieto di accesso a tutti i luoghi del territorio nazionale ed estero dove si svolgono manifestazioni sportive calcistiche relative ai campionati nazionali, ai tornei internazionali e agli incontri amichevoli.

I fatti, o meglio la rissa risale allo scorso 14 marzo, al termine della partita tra l’Usd Castion e i trevigiani del Calcio Istrana 1964, valevole per il girone “F” del campionato regionale Juniores e disputatasi al campo sportivo “Savaris” di Castion.

A partita finita, durante il rientro dei giocatori negli spogliatoi, a seguito di un diverbio era scoppiata una rissa che aveva visto partecipi due giocatori dell’Istriana (Douma Hamza e Ndiaye Ibrahima) e il portiere del Castion, Nikola Dragic, tutti ventenni. A fatica dirigenti e compagni riuscirono a separarli, con l’arbitro che dopo averli riconosciuti aveva segnalato l’accaduto ai poliziotti presenti per il servizio di ordine pubblico. Non una semplice scazzottata tra ragazzi, infatti, con il giocatore del Castion che era stato addirittura trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Belluno, per le gravi lesioni riportate.

La determinazione dei Daspo, si legge nella nota emessa in proposito dalla questura di Belluno, «è stata dovuta al fatto che a rendersi colpevoli del molto poco edificante episodio sono stati proprio calciatori delle due squadre, i quali a rigor di logica dovrebbero dare l’esempio e trasmettere ai tifosi il senso di un sano e pacifico sostegno alla propria squadra». I divieti di accesso alle manifestazione calcistiche sono di un anno a testa per il castionese Nikola Dragic e il trevigiano Ndiaye Ibrahima, mentre è di due anni il provvedimento nei confronti dell’altro trevigiano Douma Hamza.

Sull’accaduto si era duramente espresso anche il giudice sportivo che, lo scorso 18 marzo, squalificò per 8 giornate Douma Hamza (Istrana) “per avere inferto, come reazione, al giocatore Nikola Dragic già a terra per il pugno infertogli da Ndiaye Ibrahima, un violentissimo calcio alla spalla, quindi si aggrappava alla rete di recinzione sputando contro le persone all’esterno e determinando, così, un clima di rissa”. Tre giornate a testa, invece, erano state inferte a Ndiaye Ibrahima (per avere colpito con un pugno il giocatore Nikola Dragic, come reazione al comportamento di questo, provocandogli dolore e facendolo cadere a terra) e al castionese Nikola Dragic (perchè a fine partita, durante il rientro negli spogliatoi, colpiva con un violento pugno all’addome, procurandogli dolore e facendolo cadere a terra, il giocatore Douma Hamza).

Una maxi squalifica sulla quale i tre calciatori (che si sono già visti notificare i provvedimenti) potranno comunque sperare in uno sconto, presentando di volta in volta alla questura di Belluno, e limitatamente alle sole partite della propria squadra di appartenenza, la richiesta di una deroga per poter scendere in campo (una volta scontata la squalifica inflitta dal giudice sportivo, ovviamente). Sarà poi il questore a valutare le singole richieste ed esprimersi in proposito.

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