Risse nel locale notturno il questore chiude le porte

Gli episodi dell’ultimo mese hanno spinto la questura a sospendere la licenza I gestori si difendono: «Facciamo tutto il possibile per garantire la sicurezza» 
BELLUNO. Risse allo J’Adore: locale chiuso per 10 giorni. Il questore Michele Morelli ha disposto la sospensione temporanea della licenza al locale notturno di via Col di Salce. Due fine settimana senza musica e ristorazione, dopo che nell’ultimo mese c’erano stati tre episodi finiti con lesioni personali per i contendenti e anche con un senso di pericolo nei residenti della frazione, in tema di «sicurezza pubblica, la moralità e il buon costume». Le forze dell’ordine sono intervenute anche per risse, lesioni personali e percosse tra i frequentatori. Durante gli interventi, gli agenti hanno potuto accertare e documentare «la costante e abituale presenza di persone pregiudicate pericolose per l’incolumità e la sicurezza pubblica».


Il provvedimento si inquadra nell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza: «Oltre i casi indicati dalla legge, il questore può sospendere la licenza di un esercizio nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicate o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l'ordine pubblico, per la moralità pubblica e il buon costume o per la sicurezza dei cittadini». Giuseppe Acampora è uno dei due soci proprietari del locale discoteca e pub. Non si saranno sanzioni amministrative, ma un danno economico importante: «Tutto per il comportamento di un ristretto numero di persone, che non è capace di stare insieme agli altri e a divertirsi in maniera sana. Effettivamente ci sono state delle situazioni che ci sono dispiaciute e hanno visto come protagonisti anche degli amici o presunti tali, come nel caso del pugno di un paio di settimane fa. Non mettiamo certo in discussione l’iniziativa della polizia, ma il comportamento di questa gente».


Non c’è un biglietto d’ingresso e non è possibile fare una selezione della clientela: «Però siamo molto sensibili al tema della sicurezza, tanto è vero che ci sono quattro responsabili: io e tre buttafuori, che vigilano su quanto accade all’interno del locale. Non nego che ci siano stati dei problemi anche con chi abita a Col di Salce, però abbiamo fatto tutto il possibile per cercare di risolverli ed è stato un impegno che ha pagato. È che forse siamo stati troppo buoni e questo non succederà più, posso garantirlo».


Quelli che fanno confusione o si mettono le mani in faccia o ancora imbrattano o danneggiano i dintorni si conoscono: «Sono bellunesi e stranieri, che evidentemente non usano la testa e la propria intelligenza, a scapito degli altri avventori e di chi lavora allo J’Adore».


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