Ritardo contributi dall’Europa, agricoltori in crisi

BELLUNO. «A Belluno sono parecchie centinaia gli agricoltori che non hanno ricevuto un euro, nonostante le ripetute sollecitazioni. Il passaggio alla nuova Pac 2014-2020 sta costando caro al comparto....

BELLUNO. «A Belluno sono parecchie centinaia gli agricoltori che non hanno ricevuto un euro, nonostante le ripetute sollecitazioni. Il passaggio alla nuova Pac 2014-2020 sta costando caro al comparto. E se non arriveranno i soldi presto, molte imprese chiuderanno».

È molto preoccupato Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno, a nome anche dei colleghi di Cia, Coldiretti e Copagri che lunedì hanno incontrato l’assessore veneto Giuseppe Pan e il direttore di Avepa, Fabrizio Stella, sul tema dei ritardi dei pagamenti comunitari alle aziende agricole, in attesa da mesi dei contributi della domanda unica Pac 2015. L’assessore Pan e il direttore Stella si sono impegnati formalmente a procedere a un cospicuo anticipo del premio entro fine aprile.

«Nel mese di aprile degli anni passati, in Veneto era stato erogato il 90% degli aiuti (oltre 300 milioni di euro), mentre ad oggi si è fermi a circa un 35% in termini di valore complessivo», sottolinea Donazzolo che aggiunge: «Senza poi contare le difficoltà nei pagamenti relativi alle assicurazioni agevolate e nella determinazione degli aiuti diretti. Restano il grande disagio e la frustrazione che stanno vivendo le nostre aziende agricole bellunesi a causa del ritardo della domanda unica, che si va a inserire in una congiuntura già estremamente difficile».

Per questo problema il comparto agricolo aveva anche intenzione di scendere in piazza, ma visto l’impegno dell’assessore la manifestazione di protesta è stata rinviata.

Ma il monito arriva forte e chiaro ad Avepa e indirettamente anche ad Agea, l’ente che dovrebbe erogare i premi e che in questi mesi sta evidenziando un gravissimo malfunzionamento. «Se non ci saranno pagati i premi entro aprile, daremo il via a mobilitazioni in Veneto e anche in provincia di Belluno».

Donazzolo si dice fortemente preoccupato per la situazione. «Non si può lavorare in questa maniera. Quei soldi ci servono per sostenere il reddito delle imprese, per pagare qualche rata dei mutui. Inoltre dobbiamo anche fare i conti con la rilevazione aeree delle malghe che stanno dimostrando delle incongruità tra quanto denunciato e quanto registrato dall’alto e questo significa che le aziende devono mettersi in regola. E poi non possiamo dimenticare la questione, che non è cosa da poco, relativa a chi dovrà ricevere i premi se il proprietario della malga o chi lo gestisce. Non possiamo dormire sereni visto che si vanno ad aggiungere al momento difficile dovuto al prezzo del latte». (pda)

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