Rivalutazione rendite Inail si punta a cambiare la norma
BELLUNO. Molto è stato fatto, molto resta da fare. Sia in tema di prevenzione, che di tutela dei lavoratori. L’Anmil continua il suo impegno a favore della sicurezza sul lavoro e della tutela delle...
BELLUNO. Molto è stato fatto, molto resta da fare. Sia in tema di prevenzione, che di tutela dei lavoratori. L’Anmil continua il suo impegno a favore della sicurezza sul lavoro e della tutela delle persone rimaste vittime di incidenti nell’esercizio della loro professione e dei loro familiari. Sono molti i fronti aperti, ma quello principale riguarda la rivalutazione annuale delle rendite Inail. L’Anmil proporrà un emendamento teso a eliminare la soglia di aumento minimo dei salari del 10% che, in base alla normativa attuale, fa scattare la rivalutazione. L’associazione propone un’unica rivalutazione annuale, con decorrenza 1° luglio. Per le rendite pre 25 luglio 2000 si prevede una rivalutazione annuale su base salariale, per quelle successive al 25 luglio 2000 la rivalutazione annuale su base salariale per la parte patrimoniale, unita ad una rivalutazione annuale sulla base dell’indice Istat per la parte di danno biologico. La senatrice Bellot ha assicurato il suo impegno per inserire l’emendamento nella prossima legge di bilancio.
Ma le istanze dell’Anmil mirano anche a superare i limiti dell’attuale normativa in materia di salute e sicurezza sul lavoro e a riattivare i fondi pubblici per studi e ricerche in questo settore. Fra le richieste dell’associazione ci sono anche: la conferma legislativa dell’estraneità della rendita infortunistica dal calcolo dei requisiti reddituari per il diritto a prestazioni di qualsiasi natura; l’abbassamento del grado di menomazione indennizzabile in rendita dall’attuale 16% all’11%, per garantire a chi ha un grado di invalidità comunque apprezzabile un sostegno economico e la presa in carico da parte dell’Inail; l’aggiornamento del punto di danno biologico stabilito per gli indennizzi in capitale, adeguandolo ai valori delle tabelle adottate dai principali tribunali.
L’Anmil chiede inoltre che le percentuali indicate nella tabella delle menomazioni siano riviste in aumento secondo criteri scientifici obiettivi, che siano riviste le percentuali dei coefficienti in modo da garantire prestazioni più elevate specie a chi ha postumi invalidanti dal 16 al 50%, e la definitiva abolizione del divieto di cumulo tra le prestazioni liquidate dall’Inps a seguito di infortunio o malattia professionale e la rendita Inail che ha per oggetto lo stesso evento invalidante, fino a concorrenza della rendita stessa.
Infine, l’associazione lavorerà per far riconsiderare le prestazioni riconosciute ai superstiti, ma anche per equiparare il regime della rendita ai superstiti Inail alla reversibilità della pensine Inps, e di aggiornare annualmente la tabella delle malattie professionali. Infine l’Anmil è al lavoro per migliorare e facilitare il reinserimento lavorativo di chi ha subito un infortunio sul lavoro, qualora sia possibile.
(a.f.)
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