«Roccon era anche membro dell’Ato»

Bim Gsp. Dopo la richiesta di danni dell’ex presidente, l’Idv replica: «Fu una battaglia politica che rivendichiamo»
Di Irene Aliprandi
Conferenza stamapa al Bim - Il consiglio di amministrazione del Bim Gsp
Conferenza stamapa al Bim - Il consiglio di amministrazione del Bim Gsp

BELLUNO. «Roccon parla di Ato come se fosse qualcosa di estraneo a lui, che invece ne faceva parte. Quindi è doppiamente responsabile, per essere stato sia presidente di Bim Gsp che sindaco membro dell’Ato».

L’Italia dei Valori rispedisce al mittente le accuse mosse da Franco Roccon, che ha chiesto le scuse ufficiali e 100 mila euro di danni in solido al partito, a Valter Bonan, a Camillo De Pellegrin e a Gianpaolo Bottacin entro il 15 settembre. Con una lettera inviata nei giorni scorsi ai quattro destinatari, l’ex presidente di Bim Gsp spiega di aver subito gravi conseguenze patrimoniali e non patrimoniali, in seguito alle accuse di aver provocato il buco nei bilanci di Bim Gsp, buco che ammontava a circa 70 milioni di euro quando Roccon terminò il secondo dei suoi mandati. Roccon ricorda che ci fu un errore di calcolo originario sulla quantità di acqua consumata dai bellunesi e di averlo fatto presente ripetute volte ai colleghi sindaci nella sede dell’Ato, organismo composto dagli stessi sindaci soci di Bim Gsp, ma con il potere di determinare indirizzi e tariffe dell’acqua.

Dal 2011 a oggi l’Idv provinciale bellunese ha cambiato vertici, con Cristina Muratore al posto di Angelo Levis, ma: «Non rinnego nulla», afferma la Muratore, «non ho niente da rettificare nè di cui chiedere scusa, rivendico la battaglia sull’acqua fatta dall’Idv e preciso che non c’è mai stato un attacco personale contro Roccon, che nessuno di noi ha mai denigrato».

Il coordinatore provinciale dell’Idv poi si affida a un comunicato ufficiale: «Fa piacere che Franco Roccon, autorevole membro del centro destra bellunese, in un momento come questo scelga le sedi giudiziarie per risolvere questioni meramente politiche, proprio ora, che a Roma i suoi epigoni montano una campagna di delegittimazione della magistratura. Ma a fronte della sua inopinata richiesta di risarcimento danni, per ben 100.000 euro nei confronti dell'Idv, risulta necessario affermare che tale richiesta non ha alcun fondamento in quanto non si vede come delle critiche politiche, ancorché puntualmente confermate dai fatti, possano costituire un illecito civile tale da legittimare una e qualsivoglia pretesa risarcitoria. In questa sede l'Idv bellunese ribadisce le critiche fatte al sistema Bim Gsp - Ato in relazione al mostruoso deficit nella gestione del sistema idrico integrato della provincia di Belluno. Quello che chiediamo ancora oggi è che vengano chiarite le responsabilità anche personali nella gestione finanziaria del sistema idrico. Per questo a suo tempo, anche attraverso una petizione pubblica depositata in Prefettura abbiamo chiesto il fallimento di BIM Gsp, e alla magistratura di agire al fine di ricostruire le responsabilità civili e penali nella vicenda. Purtroppo non è arrivata nessuna risposta», ricorda la Muratore.

«Lo ribadiamo, sulla questione è bene che finalmente ognuno si prenda e gli vengano attribuite le responsabilità penali e civili su quanto avvenuto. Al signor Franco Roccon ricordiamo che, in tutto il periodo in cui il buco si è creato ed è cresciuto, egli non solo era presidente di Bim Gsp ma anche membro dell'Ato come sindaco di Castellavazzo. Se, come afferma, egli non ha avuto alcun ruolo nella creazione e gestione del deficit di bilancio, ci viene da chiederci cosa ci facesse in questi consessi ancorché retribuito, almeno nei primi anni».

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