Roccon: Gsp, non si può sfasciare tutto

Il monito del presidente di Gsp all'Ato e ai sindaci: «Con me sono in 33»
BELLUNO. Il tempo stringe, le banche aspettano un segnale forte e chiaro. Franco Roccon, presidente di Bim Gsp, rinnova il duplice appello all'Ato e ai sindaci soci, affinché «facciano la loro parte» per dare un futuro alla società. All'Ato, organo di controllo e indirizzo, Roccon chiede la convocazione di un tavolo di confronto bilaterale per fissare la nuova tariffa e rivedere il piano degli investimenti. Ai soci il presidente ricorda la necessità di approvare il bilancio di previsione. La partita più delicata si gioca con l'Ato e proprio ieri le due parti si sono trovate per un ulteriore approfondimento tecnico dei dati della società. «Hanno tutti gli elementi da mesi», dice Roccon, «ma continuano a chiedere le stesse cose. Abbiamo aggiunto vari elementi, in questo momento stiamo facendo un lavoro che non compete a noi, ma all'Ato». Roccon insiste per l'apertura del tavolo: «Ho rinnovato la richiesta all'Ato più volte, ma non arrivano risposte. Ricordo che il tavolo di contradditorio è obbligatorio e che il compito dell'Ato è quello di garantire l'equilibrio economico e finanziario del gestore, cioè Gsp. La diffida ad aggiornare la tariffa è un atto necessario, che mi tutela e previsto da tutte le leggi. Non vorrei arrivare in tribunale, ma se l'Ato non adempie, il codice civile prevede che sia un soggetto terzo ad agire. Le banche si aspettano un'azione immediata: io sto facendo la mia parte, gli altri facciano la loro a iniziare dal presidente della Provincia Gianpaolo Bottacin che è il notaio dell'assemblea dell'Ato». In parallelo c'è il bilancio previsionale, che non è un atto obbligatorio (lo è solo il bilancio consuntivo), ma una bocciatura sarebbe deleteria per l'immagine della società, specie di fronte alle banche creditrici visto che Bim Gsp ha un'esposizione di circa 50 milioni di euro. Dieci giorni fa i soci hanno deciso di rinviare il previsionale. «Abbiamo incontrato diversi sindaci e spiegato loro quello che volevano sapere», dice Roccon, «come avevamo fatto per più di un'ora in assemblea. Le carte restano le stesse e mi auguro che non ci siano posizioni pretestuose, perché alla prossima assemblea dovremo mettere ai voti e se qualcuno vuole sfasciare tutto io non ci sto, e come me ci sono atri 33 sindaci, più i 7 astenuti». Roccon segnala di non aver ricevuto particolari osservazioni al bilancio previsionale e anche per questo è fiducioso, ma tra i sindaci non mancano quelli ancora dubbiosi sul da farsi. di Francesco Saltini BELLUNO. Dal produttore al consumatore, una filiera corta, utile per entrambi. E' su questo spirito che si fondano i «farmer market» della Coldiretti, un progetto che, anno dopo anno, conquista un numero sempre maggiore di consensi. Prodotti della terra bellunese per i bellunesi, una garanzia di qualità. Dopo Belluno, Feltre, Sedico e Agordo, sono pronte tre nuove scommesse: Agordo, Mel e Cansiglio. BR101B «La nostra», spiega il presidente di Coldiretti Silvano Dal Paos, «è una scommessa vincente e lo dimostra il numero in continuo aumento delle aziende desiderose di partecipare ai nostri mercati. Addirittura c'è chi ha programmato la semina in base ai risultati dei farmer market degli scorsi anni: vuol dire che c'è una rendita interessante, vuol dire che il produttore ritiene positivo raccogliere il prodotto al mattino, presentarsi al farmer-market per venderlo e tornare a casa con un po' di denaro in tasca. Coi tempi che corrono, credetemi, non è poco». I prodotti più richiesti. «Da noi», spiega Dal Paos, «c'è il problema della stagionalità. La primavera e l'estate sono i periodi migliori per i prodotti della terra. Oltre ai formaggi (molto richiesti quelli di malga o delle piccole latterie), direi che vanno per la maggiore le zucchine, le cipolle, i cappucci, i piccoli frutti e i prodotti locali come i fagioli di Lamon, la patata di Cesiomaggiore e la mela di Faller. Tutti prodotti freschissimi, che in tavola fanno la differenza. Ah, non dimenticherei il miele: ora che abbiamo il marchio dop, puntiamo a ospitare in ogni farmer market un paio di produttori locali». L'amico produttore. Nei mercati agricoli si instaura una sorta di amicizia tra produttore e consumatore: «Il cliente», spiega il presidente di Coldiretti, «dimostra di apprezzare il rapporto diretto col produttore, che può fornire dettagliate spiegazioni circa le modalità di coltivazione e il luogo di provenienza. L'invito che faccio ai bellunesi, quindi, è di visitare i nostri farmer market, un luogo dove il produttore ha tutto l'interesse a soddisfarvi, un luogo dove si comprano prodotti di prima qualità a prezzi tutto sommato bassi. E non dimentichiamo che sostenere l'agricoltura locale, significa difendere il territorio, perché gli agricoltori sono le sentinelle della montagna. Quindi, se c'è da sborsare qualche centesimo in più rispetto ai supermercati, non state troppo a sindacare. La qualità alla fine fa la differenza». Aziende in aumento. Sotto il marchio "Campagna amica" della Coldiretti, sono una cinquantina le aziende che prendono parte ai farmer market in provincia: «Ma ci sono anche una ventina di realtà che non appartengono alla nostra associazione. Perché chiunque può partecipare, a patto che il prodotto sia bellunese, di buona qualità e in vendita a un prezzo contenuto». Nuovi e vecchi. A Belluno il farmer market sarà attivo prima di Pasqua al sabato in piazza Piloni, al Centro visitatori del Parco "Piero Rossi"; a Feltre, al martedì (dal 17 maggio) lo si potrà trovare all'ex manifattura, ma c'è una proposta anche per bissarlo al sabato in piazza Isola; a Sedico l'appuntamento è in piazza da maggio durante il mercato settimanale del mercoledì; a Pieve di Cadore sarà attivo (forse dalla settimana di Pasqua) il giovedì in piazza Tiziano. Tre le possibili novità: «Stiamo definendo gli ultimi dettagli per aprire tra una ventina di giorni il farmer market di Agordo al mercoledì. Ci sono stati dei piccoli problemi per l'ubicazione, ma stiamo trovando un accordo per un'area prossima al mercato comunale. Accordi in vista anche con la Comunità montana dell'Alpago per essere presenti al sabato e alla domenica sulla piana del Cansiglio e con il Comune di Mel per aprire al venerdì in piazza Luciani». Insomma i farmer-market si stanno imponendo come tipologia di spesa alimentare anche nel Bellunese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi