Roccon non molla: è diffamazione

Va avanti la causa civile contro l’ex presidente provinciale Bottacin

BELLUNO. Roccon contro Bottacin. Altro passaggio davanti al giudice civile Anna Feletto per la controversia da 100 mila euro su una presunta diffamazione a mezzo stampa. Di fronte la parte offesa Franco Roccon, allora presidente di Bim Gsp e membro dell’Aato (era sindaco di Castellavazzo), e Gianpaolo Bottacin, che all’epoca era presidente della Provincia e della stessa autorità d’ambito.

Sotto accusa ci sono alcune dichiarazioni riportate dalla stampa locale, dall’estate del 2010 in poi, e rilasciate non soltanto da Bottacin, ma anche dall’allora consigliere comunale e attuale sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin; da Valter Bonan, assessore comunale a Feltre e membro dell’Associazione Acqua bene comune e dall’Italia dei Valori con Cristina Muratore.

Secondo Roccon (avvocato Moretti), le responsabilità del buco da 70 milioni di euro erano da addebitare all’Aato e non al cda del Bim, ecco perché si è rivolto ad un legale, dopo aver letto delle dichiarazioni che infangherebbero immagine e reputazione. Bottacin (difeso da Covi) ritiene di non aver diffamato nessuno e sarebbe pronto a chiedere 400 mila euro. Acqua Bene Comune è uscita dal procedimento, perché non solo è una cosa diversa dal Comitato, ma è nata dopo i fatti. La Muratore non era già più commissario straordinario provinciale del movimento fondato da Antonio Di Pietro. Fallita la mediazione, ci sarà un tentativo di conciliazione l’11 ottobre. Dovesse andare male anche questo, la causa civile partirebbe il 22 novembre.

Gigi Sosso

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