Roccon vs. Bottacin Va avanti la causa per le diffamazioni
BELLUNO. Il buco nell’acqua: quei 70 milioni di euro, nel bilancio di Bim Gsp. Franco Roccon non molla: fallita la mediazione con Gianpaolo Bottacin, per una presunta diffamazione a mezzo stampa, va avanti l’azione civile risarcitoria per 100 mila euro. Martedì mattina i due vecchi amici di Lega Nord si rivedranno in tribunale. Ore 10, in aula. O forse si incontreranno soltanto i loro avvocati: Massimo Moretti per l’ex presidente di Bim ed ex membro dell’Aato (in quanto sindaco di Castellavazzo), e Bruno Covi per l’allora presidente della Provincia e della stessa autorità d’ambito, organismo di controllo politico del servizio idrico. Sotto accusa ci sono alcune dichiarazioni riportate dalla stampa bellunese dall’estate del 2010 in poi e rilasciate non soltanto da Bottacin ma anche dall’allora consigliere comunale e attuale sindaco di Forno di Zoldo, Camillo De Pellegrin; da Valter Bonan, assessore a Feltre e membro dell’Associazione Acqua bene comune, e dal partito Italia dei Valori.
Secondo Roccon, le responsabilità del buco erano da addebitare all’Aato e non al consiglio d’amministrazione di Bim Gsp, ecco perché ha allertato il suo legale dopo aver letto delle dichiarazioni che infangherebbero la sua immagine, oltre che la sua reputazione. Bottacin ritiene di non aver diffamato nessuno e sarebbe pronto a chiedere il quadruplo: 400 mila euro.
Roccon: «Siamo in causa». La delusione per l’improvvisa esclusione dal consiglio regionale, per fare spazio a Franco Gidoni della Lega Nord, è ancora una ferita sanguinante e potrebbe non essere finita così. Ma nell’agenda viene prima questo procedimento: «Siamo in causa e rimango la parte offesa», sottolinea, «a suo tempo, il tentativo di mediazione era durato appena pochi minuti e non posso non andare avanti, dal momento che sono stato diffamato. Nel frattempo, non ho ricevuto alcuna notifica di una presunta richiesta da parte di Bottacin per la cifra che ha dichiarato di voler chiedere e che mi fa un po’ sorridere. E da parte sua non c’è stato alcun tentativo di arrivare a un accordo. Non sono certo io a dover fare il primo passo».
Bottacin: «Diffamazione?». Dovesse andare male, allora sì che l’assessore regionale presenterebbe la richiesta di risarcimento, ma intanto conta di poter smontare l’accusa che gli viene mossa: «Secondo me e il mio avvocato, non c’è stata alcuna diffamazione nei confronti dell’allora presidente di Bim Gsp. Ecco perché siamo convinti che questo processo si risolverà in un nulla di fatto. Si è trattato di normale critica politica, cosa che ci può assolutamente stare, soprattutto su un argomento così grave come il caso Bim Gsp. Noi siamo fiduciosi».
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