Rogo a Damos, distrutta un’abitazione

Portata in ospedale sotto choc l’anziana suocera del proprietario Renzo Zangrando: al momento del rogo era in camera

PIEVE DI CADORE. La casa avvolta dalle fiamme e una densa colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. Un violento incendio ha spezzato ieri pomeriggio la quotidiana tranquillità nell’antica borgata di Damos, al confine tra i Comuni di Pieve di Cadore e Valle di Cadore, dove ad essere ridotta in cenere è stata l’unica casa ancora abitata del posto.

Fiamme dalle quali si è sottratta l’unica persona che si trovava all’interno dell’edificio a tre piani, l’anziana suocera del proprietario, trasportata in ambulanza al pronto soccorso di Pieve di Cadore, dove è giunta in stato di choc, ma in condizioni fisiche relativamente buone anche se ne è stato ugualmente disposto il ricovero.

Sulle cause dell’incendio i vigili del fuoco mantengono aperte tutte le ipotesi (compresa quella dolosa), anche se nel corso di un primo sopraluogo sarebbe emersa la presenza di un cavo dell’impianto elettrico che, surriscaldandosi, ha fatto da innesco.

Fiamme che in ogni caso si erano originate, poco dopo le 16, all’interno di una cameretta posta sul retro della casa e protetta da una griglia in ferro. In quel momento nella casa si trovava solo l’anziana donna, suocera di Renzo Zangrando, proprietario della casa e che avrebbe dovuto arrivare nel pomeriggio, come poi avvenuto. La signora Rosina aveva appena finito i lavori di casa e si era distesa sul letto di una camera, al piano terra dell’edificio. Mentre stava riposando, come lei stessa ha riferito, ha sentito dei rumori provenire dalla parte posteriore dell’abitazione. Si è subito allarmata, è balzata giù dal letto ed è uscita all’aperto: solo a quel punto si è accorta dell’incendio che aveva già avvolto l’intero tetto in legno. Non ci ha pensato due volte e, ancora in vestaglia, ha preso il telefonino e una rubrica telefonica, fuggendo verso la strada. Nel frattempo, a Caralte, la frazione di Perarolo che si trova proprio di fronte a Damos, la gente si è accorta delle fiamme e del fumo, con lo stesso sindaco Pierluigi Svaluto Ferro ad allertare vigili del fuoco, forze dell’ordine e Suem. Nonostante la tempestività dei soccorsi, tuttavia, per la casa c’è stato ben poco da fare, con le squadre dei pompiteri di Pieve di Cadore, Belluno e i volontari di Valle e Calalzo che non hanno potuto far altro che controllare l’incendio, che aveva già divorato la copertura e stava lambendo anche una costruzione immersa tra gli alberi, a nord della strada che fiancheggia l’abitazione.

Per la signora Rosina, visibilmente scossa ma in buone condizioni, le cure del personale del 118 e il trasporto in ambulanza all’ospedale di Pieve di Cadore per gli accertamenti del caso.

Per ore sono state solo alcune folate di vento a diradare il denso fumo, permettendo di scorgere i danni, ingentissimi, provocati dall’incendio. La parte più danneggiata è quella in legno, tra l’altro rifatta di recente, mentre le sezioni in muratura, anche se si salveranno, difficilmente potranno essere utilizzata.

Sul posto anche i carabinieri di Pieve di Cadore e della Compagnia di Cortina, che hanno ascoltato i testimoni dell’accaduto. (v.d.)

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