Rogo di Alleghe: in fumo 240mila euro di attrezzi
Il proprietario: «Perso il lavoro di una vita. Quest'anno chiudo l'attività»

Le fiamme avvolgono il capannone di Fontanive
ALLEGHE. Potrebbero ammontare a oltre 240mila euro i danni causati dall'incendio sviluppatosi sabato sera ad Alleghe, in località Sala, che ha distrutto completamente il capannone di proprietà di Federico Fontanive, uccidendo anche un cavallo che era ricoverato all'interno. La stima pesante dei danni viene direttamente da Fontanive, ancora incredulo per quanto è accaduto e preoccupato per il futuro della sua attività «Ero da poco rincasato con mio figlio dopo una giornata di lavoro come spazzacamino. Abbiamo parcheggiato i mezzi, sistemato l'attrezzatura e siamo andati a casa», raccontava ieri mattina Fontanive. «Poco dopo ci chiama una signora dicendo di vedere delle fiamme alzarsi in corrispondenza del posto dove abbiamo il capannone. Sono subito partito, ma quando sono arrivato le fiamme erano già alte». I vigili del fuoco sono arrivati subito e dalle 19.30 hanno lavorato gran parte della notte per avere ragione dell'incendio e per mettere in sicurezza l'area. Infatti, il capannone, pur trovandosi in un'area lontana dal centro abitato del paese, è a ridosso del bosco e la paura era che le fiamme si propagassero agli alberi vicini. Ma l'arrivo in massa di vigili del fuoco da Agordo, Belluno, e dei volontari di Caprile, Colle e Canale ha scongiurato il peggio. «Io faccio lo spazzacamino», continua Fontanive, «durante l'estate lavoro anche come giardiniere, mentre in autunno-inverno opero con gli spazzaneve sia per il Comune che per altri privati. Proprio per le molte attività nel capannone avevo custodito due escavatori, un bobcat, una Jeep Toyota comprata con dieci anni di lavoro, un rimorchio boschivo, un attrezzo per lavorare il fieno, un trattore per lo sgombero neve». Tra l'altro nei giorni scorsi il Comune aveva incaricato la ditta di Fontanive di togliere il ghiaccio formatosi sulle strade a causa del freddo. Tutti gli attrezzi ora sono andati distrutti. «Per quest'anno sono costretto a chiudere l'attività». È davvero disperato l'alleghese che ieri mattina è stato sentito dai carabinieri di Cortina che stanno seguendo le indagini. Sull'episodio infatti è stato aperto un fascicolo da parte della Procura per incendio colposo, per ora. Secondo quanto emerso, la pista dell'incidente è quella più plausibile.Gli inquirenti pensano, per come sono andate le cose, che le fiamme siano scaturite per cause accidentali, dovute ad un surriscaldamento di qualche impianto interno al capannone. Ma si lavora anche su altre ipotesi. Ieri, intanto, oltre al proprietario sono state sentite anche altre persone. Fontanive non è d'accordo, per lui non si è trattato di un incendio accidentale. «Il capannone, interamente di legno, non aveva parti elettriche, nè c'erano stufe o taniche di gasolio o altro che potesse prendere fuoco. E poi è scoppiato a pochi minuti di distanza dal mio arrivo», dice lasciando intendere che per lui la pista da seguire è quella dell'incendio doloso. Ma l'ultima parola spetterà ai tecnici dei vigili del fuoco che stanno eseguendo i rilievi. (p.d.a.)
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