Rogo di auto, si indaga Sentite decine di persone

Rocca Pietore. I carabinieri di Caprile hanno chiesto lumi ai proprietari dei mezzi e hanno raccolto una serie di testimonianze, compresi i vicini di casa dei giovani
Di Rubina Bon

ROCCA PIETORE. Non solo i proprietari delle due auto date alle fiamme, ma anche i vicini di casa sono stati sentiti dai carabinieri della stazione di Caprile per cercare di fare luce sull’incendio che all’alba di domenica ha distrutto le due macchine parcheggiate a Col de la Roa, vicino a Santa Maria delle Grazie. Meno di una decina di persone hanno riferito ai militari sull’episodio che ha turbato la tranquillità della piccolissima località dell’Agordino. I carabinieri sono convinti che sia stato qualcuno volontariamente ad appiccare il fuoco alla Volkswagen Golf 5 e alla Nissan Qashqai, entrambe di proprietà di due giovani della provincia di Ravenna che erano arrivati a Col de la Roa per trascorrere qualche giorno, assieme ad alcuni amici, nella seconda casa di proprietà dei genitori di uno di loro.

Ma chi è stato a bruciare le auto? E soprattutto perché? Proprio per cercare di dare una risposta a questi interrogativi, i carabinieri hanno deciso di raccogliere le testimonianze dei proprietari dei due veicoli incendiati e dei vicini di casa con l’obiettivo di capire se nelle ore immediatamente precedenti al rogo avessero visto movimenti sospetti attorno ai veicoli o nella zona del parcheggio. Secondo quanto appreso, tuttavia, dalle parole delle persone sentite non sarebbero trapelati elementi determinanti per le indagini. Soprattutto non sarebbe emerso nessun input sul movente dell’incendio. I carabinieri indagano a 360 gradi: dai possibili dissapori in paese, magari legati proprio alla presenza del gruppo di ragazzi, fino all’azione di un piromane. Si attendono anche i risultati degli accertamenti tecnici effettuati dai vigili del fuoco sul luogo dell’incendio. La Golf e la Qashqai sono andate completamente distrutte dalle fiamme, mentre una terza macchina che era parcheggiata a una decina di metri è stata danneggiata dall’esplosione dei vetri dei veicoli bruciati. Un danno, tenuto conto delle due auto da buttare, che ammonta a decine di migliaia di euro, a cui si somma l’ombra di paura che l’episodio ha gettato tra gli abitanti della comunità. Difficile pensare a un collegamento tra questo rogo e gli altri incendi di auto, quattro in tutti nell’arco di un mese, che sono stati registrati ad agosto nella Conca dell’Alpago. Anche in quei casi la matrice sarebbe con ogni probabilità dolosa. Le due località, tuttavia, sono piuttosto distanti e non ci sono apparenti collegamenti tra i proprietari dei veicoli coinvolti.

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