Roma restituisce spiccioli in città 20mila euro scarsi
BELLUNO. Il Ministero redistribuisce quel che rimane del Fondo di solidarietà comunale 2014. In arrivo una pioggia di spiccioli in cinquantuno Comuni bellunesi. Fatta eccezione per Cortina, che otterrà circa 400 mila euro, per tutti gli altri municipi le cifre sono decisamente più basse. A Belluno, per esempio, non si arriva a 20 mila euro.
«Neanche male, che i conteggi del 2014 li abbiano completati a fine 2015», commenta con una punta di sarcasmo il sindaco Massaro. «Se poi da Roma cominciassero a pagare anche i 5 milioni di euro di arretrati nel capitolo giustizia e per la caserma dei vigili del fuoco...». Belluno li avanza e non sa quando avrà i rimborsi.
Il Fondo di solidarietà comunale si alimenta grazie ai versamenti che fanno i Comuni, conteggiati sulla base del gettito Imu. Tutte le risorse raccolte vengono poi ripartite agli stessi Comuni, sulla base di una serie di parametri. Belluno versa in questo fondo circa tre milioni di euro. «Ce ne tornano indietro 1,2-1,3 milioni», aggiunge il sindaco.
Il Fondo infatti serve per aiutare i territori più poveri dal punto di vista fiscale, al fine di ridurre le disparità fra Comuni. Una parte delle risorse nel 2015 è rimasta allo Stato. «I conteggi vengono fatti in via provvisoria fino a un certo momento, poi arrivano i conguagli», spiega l'assessore al bilancio Lucia Olivotto.
Chiudendo i conti, il ministero ha riassegnato le disponibilità residue del Fondo di solidarietà comunale 2014, per un importo complessivo pari ad oltre 29 milioni di euro a favore di 2.540 Comuni. Fra questi ce ne sono cinquantuno bellunesi. Non si sa però come queste risorse potranno essere impiegate: «Vanno fra le spese correnti, sulle quali però lo Stato ha imposto una marea di vincoli», ricorda Massaro. «Vincoli che stiamo chiedendo di eliminare, anche all'interno dell'Anci, perché è assurdo sia lo Stato a dire come impegnare i soldi dei Comuni. Pensiamo al Fondo di solidarietà: oggi sappiamo ci saranno restituiti 19 mila euro, che sono soldi del Comune, ma lo Stato ci impone come non spenderli. È vergognoso. Siamo noi che sappiamo di cosa c'è bisogno a Belluno, non i burocrati romani».
Quest'anno, inoltre, sono stati introdotti nuovi criteri nella redistribuzione del fondo di solidarietà: i costi standard e la capacità fiscale. Belluno perderà altri 150 mila euro. «Il criterio della capacità fiscale è stato introdotto per evitare che alcuni Comuni utilizzino il fondo di solidarietà al posto di alzare le tasse», spiega Massaro. «In teoria questo principio è corretto, ma l'effetto paradossale è che si vanno a colpire ancora i Comuni virtuosi». Ovvero quelli ben amministrati, che riescono a tenere le tasse basse per i cittadini grazie ad una buona gestione delle risorse. Anci e Governo (se ne sta occupando l'onorevole De Menech, ricorda Massaro) stanno lavorando ad un correttivo: «Una soluzione potrebbe essere quella di non applicare il criterio della capacità di spesa ai Comuni virtuosi sotto il profilo dei costi standard», conclude il sindaco. «Se un'amministrazione è virtuosa, è ovvio che le sue tasse sono più basse. Su questa partita è necessario fare massa critica a livello veneto, perché sono moltissimi i Comuni della nostra regione che verranno penalizzati dall'introduzione di questi nuovi criteri nella ripartizione del fondo di solidarietà comunale».
Alessia Forzin
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