Roma taglia la prefettura di Belluno e la accorpa a Treviso

Il Viminale abolisce 23 uffici del governo in Italia, fra cui il nostro. E in Veneto Rovigo sotto Padova
Belluno, 15 maggio 2008. In Piazza Duomo il Palazzo dei Rettori oggi Prefettura - La sede della Prefettura, Palazzo dei Rettori
Belluno, 15 maggio 2008. In Piazza Duomo il Palazzo dei Rettori oggi Prefettura - La sede della Prefettura, Palazzo dei Rettori

ROMA. La notizia era nell'aria già da parecchi mesi, ma è diventata ufficiale con la pubblicazione dello schema del Decreto del Presidente della Repubblica, tabella A, comma 1 dell'articolo 10, consegnato ai sindacati nazionali il 9 settembre.

La Prefettura di Belluno (e quella di Rovigo nel Veneto) sta per perdere, entro la fine del 2106, la sua autonomia, per essere accorpata a Treviso (e Rovigo andrà con Padova).

Neppure il tempo di prendere in mano lo schema del Dpr che i sindacati annunciano battaglia. «Non ci sembra una scelta sensata» dicono Mary Pallaro e Giovanni Faverin, rispettivamente segretari regionale e nazionale della Cisl-Funzione Pubblica. «Non solo dal punto di vista della spending review ed occupazionale, ma anche e specialmente dal punto di vista politico ed istituzionale. Come si fa a sopprimere, nel Veneto, due prefetture su sette proprio in un momento in cui sta esplodendo la questione collegata ai migranti ed all'integrazione? Come mai si decide di accorpare le prefetture più piccole a quelle più grandi proprio quando la gente chiede più sicurezza e strumenti più adeguati per garantire una vita tranquilla e pacifica alle comunità locali? A livello nazionale chiederemo subito un incontro al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi ed al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano».

È un provvedimento, osservano anche gli altri due sindacati, Cgil e Uil «sbagliato e intempestivo, che anticipa addirittura i decreti delegati della Riforma Madia. A dispetto degli annunci - proseguono le sigle - nei fatti questo governo adotta misure di vero e proprio ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio. Disinteressandosi completamente dei lavoratori delle prefetture, dei quali nello schema di Dpr non si parla minimamente, ma soprattutto dei cittadini e delle comunità locali, che saranno lasciati più soli. Risponderemo - aggiungono - con forza. La riorganizzazione dei servizi sul territorio non si fa smantellando lo Stato e lasciando nell'incertezza il personale che serve a garantire coesione sociale, integrazione e convivenza civile. Per questo martedì 22 settembre faremo assemblee in contemporanea in tutte e 23 le prefetture a rischio chiusura, invitando parlamentari e politici locali e sensibilizzando organi di informazione, opinione pubblica e cittadini».

L’accorpamento della prefettura di Belluno a Treviso viene in fondo ad una lunga serie di tagli e di ridimensionamenti di enti, società e servizi che se ne sono andati dal Bellunese: si cominciò con l’Enel e la Telecom. Si proseguì con molti uffici regionali, che portarono la sede decisionale a Venezia, lasciando sul posto qualche struttura operativa. Si sta proseguendo con le Usl: e non è l’Usl Dolomitica il vero problema, quanto la nascita a Venezia dell’Azienda 0.

Anche la riorganizzazione delle Province ha seguito questa logica, sono state mantenute ma a poco a poco svuotate di finanziamenti e di compiti, prima di tutto. E al momento non ha ancora avuto alcun effetto concreto il fatto che la Provincia di Belluno abbia visto riconosciute le sue specificità montane sia a livello nazionale che a livello regionale.

Ora arriva il momento delle prefetture. Per il prossimo sit-in di protesta o vertice istituzionale sulle varie emergenze, occorrerà trasferirsi nella Marca?

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