Romanelli si dimette e spara a zero
«La Passuello mi ha fatto la guerra e il sindaco Prade mi ha mollato»
BELLUNO
. «Sono stato attaccato pesantemente dall'assessore Passuello, da Benedetto Fiori e da Celeste Levis. Il sindaco Prade mi ha mollato. Ho la mia dignità, che non faccio calpestare da questi politici del Pdl. Io me ne vado e devo dire che mi sono tolto un peso».
La guerra politica intorno alla Fondazione Teatri ha voluto il suo capro espiatorio per placarsi, vale a dire il presidente Michele Romanelli. Le sue dimissioni sono arrivate ieri durante la riunione del consiglio di indirizzo. «Davanti ai soci ho letto le due pagine in cui ho condensato alcuni dei motivi per cui ho deciso di lasciare. Ho preferito fermarmi solo a quelli più recenti, altrimenti di pagine ne avrei dovute scrivere venti», spiega l'ex presidente, che ha voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
«Sono stato delegittimato dai membri del consiglio di gestione, che si sono riuniti benchè avessi rinviato l'incontro», dice, citando solo l'ultimo degli episodi. «Non mi faccio mettere sotto da questi politici del Pdl. Mi hanno offeso continuamente, ora basta: ho la mia dignità», prosegue Romanelli, che precisa: «Quattro anni fa, quando il Comune di Belluno mi ha proposto l'incarico, ho accettato, anche se non avevo tanta voglia, perchè l'avevo promesso al defunto sindaco Bortoluzzi. Ho guidato la Fondazione con spirito libero, mi sono trovato bene finchè non è entrato in consiglio qualche elemento nuovo. Ed è successo quello che si è visto».
Per l'ex presidente ad avere una parte da protagonisti nella vicenda sono stati l'assessore Passuello «che mi ha sempre fatto la guerra», e il sindaco Prade «che, probabilmente condizionato da altre scelte politiche, mi ha "mollato", togliendomi l'appoggio». «Ho sempre agito per il bene della città, muovendomi nei limiti imposti dalla Fondazione», conclude, facendo intendere di non aver nulla da rimproverarsi. Da palazzo Rosso, Prade guarda ormai avant: «Ci aspettano mesi impegnativi. Auspico che i soci della Fondazione, fedeli alle ragioni statutarie su cui si basa la costituzione dell'ente, vogliano condividere con me il desiderio di rilanciarla. Servono nuove risorse, materiali e ideali.
Soprattutto, abbiamo bisogno di far definitivamente decollare la Fondazione quale protagonista della vita culturale di tutto il territorio bellunese. Ringrazio Michele Romanelli di cuore: ha guidato l'ente in anni difficili. GLi sono grato personalmente e a nome di tutta la città». «Romanelli va ringraziato per il tempo dedicato alla causa in questi anni», commenta anche il vicepresidente della Provincia, Michele Carbogno. «Speriamo ora che il suo passo indietro aiuti a rasserenare il clima nella Fondazione. Belluno ha bisogno di poter continuare a godere di una proposta culturale alta».
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