Rossetti: «Senza vaccini bisogna rimanere a casa è la legge e va rispettata»
TRICHIANA. Fiducia a tempo sui vaccini. I presidi hanno dovuto fidarsi delle autocertificazioni presentate dai genitori a inizio anno scolastico, ma da ieri si sono mossi per mandare a casa i figli di chi ha barato, spacciandoli per regolarmente vaccinati. Il discorso vale per le scuole dell’infanzia, mentre per i più grandi non può che prevalere il diritto allo studio.
Il Nas dei carabinieri ha portato in Procura della Repubblica il dato dell’Istituto comprensivo di Trichiana, dove le posizioni irregolari registrate sono 17 ed è solo l’inizio. La dirigente scolastica reggente Vanna Rossetti non ha potuto che prenderne atto e agire di conseguenza: «Sono qui dallo scorso mese di dicembre e non ho esaminato io le autocertificazioni. Non c’è dubbio, però, che chi ricopre un ruolo come il mio non abbia strumenti per contrastare una situazione del genere. Ho consegnato tutto ai militari del Nucleo antisofisticazione e mi è arrivata la notizia che c’erano diversi documenti con dei falsi».
Sorpresa o amarezza? Un po’ dell’una e un po’ dell’altra, probabilmente. Ma anche una certezza: la necessità di ristabilire al più presto la legalità: «Ci sono delle sacche di famiglie no wax, che non intendono sottoporre i propri figli ai vaccini previsti, in questo modo non mettono in pericolo solo i piccoli, ma anche i compagni di banco. Se non arriva una segnalazione dall’Usl di competenza, noi non possiamo procedere preventivamente. Siamo in grado di farlo solo in un secondo momento».
L’inverno se n’è andato, un’influenza particolarmente aggressiva anche e, a Borgo Valbelluna, non è stato necessario affrontare emergenze particolari, dal punto di vista sanitario: «Direi di no, ma è chiaro che noi siamo tenuti a far rispettare la legge, oltre che tutelare la salute e il benessere di chi frequenta le nostre strutture. Ci sono delle regole e vanno seguite, ci mancherebbe».
L’inchiesta coordinata dal procuratore della Repubblica, Paolo Luca promette sviluppi molto pesanti, se questo è soltanto l’inizio degli accertamenti: «Difficile mettersi a fare delle previsioni, in questo senso. Non ci rimane che aspettare i dati ufficiali».
Nel frattempo, già nelle prossime ore dovrà succedere qualcosa: «Dobbiamo applicare la legge, c’è poco da fare. Chi non è in regola, nella scuola per l’infanzia andrà a casa». —
Gigi Sosso
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