Rotatoria al Paradiso il gelo blocca i lavori slitta la conclusione
SEDICO. Il freddo congela il cantiere. Sono momentaneamente sospesi i lavori alla rotatoria del Paradiso. L’opera, da cronoprogramma, doveva essere completata entro la fine dell’anno, ma per tagliare il nastro tricolore bisognerà aspettare ancora qualche mese.
Tutta colpa di un ritardo nella consegna dell’area dell’ex distributore, bonificata, da parte di Eni. Operazione fondamentale, perché in quella zona all’intersezione fra la Regionale Agordina e la statale 50 va costruito un marciapiede.
«Eni ha finito la bonifica, con la rimozione delle vasche dal terreno, in prossimità del Natale, con notevole ritardo rispetto ai tempi previsti», ricorda il sindaco di Sedico Stefano Deon. «Avrebbe dovuto consegnare l’area a Veneto strade fra settembre e ottobre, invece siamo andati lunghi di tre mesi». Un ritardo che ha rallentato il completamento dell’opera.
Anche perché poco dopo le feste le temperature sono crollate e gli operai hanno dovuto sospendere le attività. «Le riprenderanno non appena le temperature saliranno quel tanto che basta», continua Deon. «Non sono molte le opere da realizzare. Si tratta di costruire il marciapiede lungo quel pezzo di regionale Agordina che costeggia l’ex distributore, di ultimare il tratto in uscita dal parcheggio della discoteca verso Sedico e di costruire due spartitraffico». Poi sarà allestita l’illuminazione pubblica. A quel punto mancheranno sono le asfaltature e la segnaletica orizzontale.
Deon stima di inaugurare l’opera nella tarda primavera. «Non sono lavorazioni lunghissime da fare, ora che Veneto strade ha la disponibilità delle aree l’opera si concluderà in tempi rapidi».
Già adesso, comunque, le auto attraversano la rotatoria. Il disagio è presente soprattutto per i pedoni, perché i marciapiedi non sono ultimati. Ma entro qualche mese la situazione sarà risolta e l’opera di cui si parla da decenni, parte di quel piano nato per risolvere i nodi della viabilità in Valbelluna (ne fa parte anche l’allargamento del ponte di Bribano), potrà essere inaugurata e fruita nella sua interezza.
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