Rsa per disabili gravi partita la procedura per l’accreditamento

La struttura a Sovramonte avrà 22 posti invece dei 30 iniziali Serviranno alcuni mesi per ottenere il via libera regionale

SOVRAMONTE. Si avvia l’iter per l’accreditamento del centro servizi di Sorriva, nato come struttura per anziani autosufficienti e riconvertito in Rsa (residenza sanitaria assistita) per disabili gravi e gravissimi. È previsto infatti per domani l’incontro fra il sindaco Dalla Torre e il consulente che darà le dritte per l’istanza in Regione. Ma poi ci vorranno alcuni mesi perché gli uffici regionali autorizzino la struttura all’esercizio.

Il centro servizi era pronto per l’inaugurazione, nella sua funzione originaria, all’inizio di quest’anno. Ma nel frattempo, considerate le spese di gestione, l’incertezza sul numero di ospiti e il blocco delle quote sanitarie che la Regione trasferisce agli anziani che diventano non autosufficienti, il Comune ha chiesto la riconversione della struttura, candidandola come prima e unica Rsa nel Feltrino per persone disabili, persone allettate e affette da malattie progressive e invalidanti. E in questa nuova veste è stata inserita nel piano di zona del 2016.

«Per la riconversione si è dovuto ridurre il numero di posti letto, da 30 a 22, anche per poter adeguare la struttura agli standard richiesti per la tipologia dell’utenza», spiega il sindaco Federico Dalla Torre. «Abbiamo avviato l’iter per dotarci delle attrezzature necessarie, prima fra tutte la palestrina. Ma le dotazioni non incideranno sui costi, le spese sostenute saranno a saldo invariato. Invece, abbiamo dovuto modificare il capitolato perché gli utenti accolti in regime residenziale richiedono un’assistenza specifica».

La struttura è nuova, arredata con i criteri di funzionalità e comfort ed è dotata di sistemi per la mobilizzazione degli ospiti.

Per la gestione il Comune si è affidato all’Ipab Casa Charitas di Lamon che ha già prestato la consulenza per la ricoversione della struttura da centro per autosufficienti a Rsa per disabili. Una trasformazione che comporterà anche l’incremento del personale addetto all’assistenza. La prospettiva è quella di aumentare le assunzioni da dieci, quelle previste nel progetto originario, a venti.

Il cambio di status comporta una modifica delle quote a carico degli ospiti: chi è in condizione di autosufficienza non riceve la quota di rilievo sanitario che passa la Regione. Diverso il caso se si considera la disabilità, con i suoi aspetti sanitari. Ma bisogna che ci sia una sola struttura. Ed è Sovramonte ad essersi candidato.

Laura Milano

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