«Rsa, si sfrutti l’azienda speciale di Agordo»

La proposta di Cgil e Funzione pubblica per il futuro della residenza sanitaria assistita locale

AGORDO. Sfruttare l'azienda speciale del comune di Agordo per la gestione della Residenza sanitaria assistita. È la proposta che la Camera del lavoro e Funzione pubblica Cgil di Belluno mettono sul tavolo per risolvere il problema della gestione della Rsa di Agordo dopo che nei mesi scorsi l'Usl 1 ha deciso di ricondurla in capo ai Comuni. Comuni che entro la fine dell'anno dovranno associare fra le altre, anche la funzione sociale. Secondo la Cgil la proposta garantirebbe al contempo il personale e una continuità assistenziale di elevata qualità per gli ospiti delle strutture. «Per una questione di compatibilità economica, di semplificazione e ottimizzazione delle strutture e delle risorse», dicono i responsabili della Camera del lavoro e della Fp Cgil, Ludovico Bellini e Danilo Collodel, «è necessario lavorare nella prospettiva di una gestione di rete delle strutture residenziali dell'Agordino e del Bellunese». Tradotto in concreto, per la Cgil ciò significa mettere insieme i Comuni in un'azienda speciale consortile, utilizzando e valorizzando quelle già esistenti, con l’obiettivo di gestire in sinergia i servizi per gli anziani.

Guardando all'Agordino le realtà di questo tipo già operanti sono le aziende speciali di Agordo e Taibon, la prima gestisce asilo nido e farmacia, la seconda solo la farmacia. «Considerando che», aggiunge Gianluigi Della Giacoma, della Fp Cgil, «a differenza dei Comuni esse non sono sottoposte a patto di stabilità e che però non è possibile costituirne di nuove, l'idea di sfruttarle, potenziandole, per la gestione della Rsa va a nostro avviso presa in esame». Così, infatti, secondo la Cgil, «le strutture residenziali del territorio potrebbero ampliare i servizi offerti prevedendo l'unificazione con quelli dei Comuni per rispondere in maniera capillare ai bisogni degli utenti nella logica di presa in carico della persona con un progetto individuale di assistenza di concerto tra Comuni, azienda sanitaria e famiglia».

L'idea pensata oggi per l'Agordino potrebbe in futuro essere estesa anche ad altre realtà della provincia. Quello relativo alla gestione della Rsa di Agordo è un problema che investe anche i lavoratori per i quali la Cgil auspica che si applichi anche nell'Azienda speciale consortile il contratto della sanità pubblica. «Per il Centro Servizi di Agordo», precisano Bellini e Collodel, «si tratta del mantenimento dell’attuale ambito contrattuale. Per i lavoratori degli altri Centri residenziali, si tratterebbe di armonizzare il passaggio dai loro contratti a quello della sanità pubblica». Cgil e Funzione pubblica di Belluno chiedono ora che si apra un tavolo di confronto tra le Conferenze dei sindaci delle due Usl e le organizzazioni sindacali. (g.san.)

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