Rsu sul buco Dolomitibus: Qualcuno faccia mea culpa

BELLUNO. «Qualcuno deve farsi un gran mea culpa per non aver voluto ascoltare i lavoratori che più di tutti conoscono la realtà della società». I delegati sindacali di Dolomitibus, Maurizio Boaretto, Angelo Cassol e Renato Marchet commentano così la notizia del buco nel bilancio 2014 dell’azienda di trasporto, pari a 728 mila euro. Perdita che le rsu precisano «non essere imputabili certo ad aumenti salariali fermi dal 2004, o a premi di produzione (che mancano da 5 anni)».
«Sembrerebbe facile e presuntuoso fare i profeti col senno di poi, ma i lavoratori l’avevano previsto», dicono Boaretto, Cassol e Marchet. «Il cambio di soci in seno alla società all’inizio dell’anno scorso, il calo di lavoro dovuto alla perdita della partnership con Autoguidovie e BusItalia per l'allestimento dei mezzi e i servizi sostitutivi di Trenitalia, avevano da subito preoccupato le rsu, i sindacati e lavoratori che avevano visto la loro azienda, solida e costantemente in attivo per anni, doversi preoccupare per la sorte della stessa decidendo, con scioperi e manifestazioni, di portare a conoscenza dell'opinione pubblica e, particolarmente, alla proprietà (la Provincia, oltretutto commissariata), la situazione».
I delegati sindacali evidenziano come siano «stati vani e inascoltati i continui appelli di dimissioni da parte dei sindacati di quest’azienda, dei membri della Provincia nel cda e dell'amministratore delegato». E poi spezzano una lancia a favore di uno degli attuali soci. «La lungimiranza e il coraggio del signor Mattioli di abbandonare la precedente cordata di soci, di allearsi invece, con un partner solido a livello italiano come Autoguidovie, ha riportato in azienda commesse di lavoro e, proprio negli ultimi giorni, anche i servizi sostitutivi di Trenitalia (in partnership con Flybus-Cortina Express) per la chiusura della tratta Conegliano-Belluno-Calalzo, che sicuramente riusciranno a riportare in attivo il bilancio del 2015 della società. Crediamo, quindi, che per questo cospicuo segno meno sul bilancio più di uno debba farsi un gran mea culpa. Infatti chi meglio dei lavoratori ha il polso della situazione di quanto sta accadendo? Nonostante i numerosi appelli rimasti sconcertatamente inascoltati, ora ne paghiamo tutti le conseguenze».
Le rsu sono pronte a rimboccarsi le maniche per far sì che «certe condizioni non abbiano più a riproporsi, si dia maggior attenzione anche a ciò che le maestranze spesso, con cognizione di causa, dicono e auguriamo buon lavoro ai nuovi membri del cda appena nominati sperando in una fattiva collaborazione che porti la nostra azienda a ottimi risultati e a un miglioramento delle condizioni lavorative per i dipendenti e di trasporto per gli utenti».
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