Ru Secco, ripresi i lavori: obiettivo creare gli argini
SAN VITO. Ripresi i lavori sulla frana di San Vito. Ieri mattina il Genio Civile ha ricominciato le opere sul torrente Ru Secco. Nella ski area sanvitese, ai piedi dell'Antelao, uomini a bordo delle ruspe hanno ricominciato a creare gli argini. In sopralluogo sono saliti il sindaco Franco De Bon, il vice Andrea Fiori, il vice presidente della società Scoter (che gestisce la ski area) Cristiano Menegus, con i tecnici del Genio.
«Come aveva preannunciato la scorsa settimana l'assessore regionale alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin», spiega De Bon, «sono ripresi i lavori sulla frana che la scorsa estate ha stroncato tre vite e devastato la ski area». Il 4 agosto l'Antelao era franato. Iniziarono subito gli interventi di somma urgenza che hanno visto gli operai impegnati in primo luogo a togliere il materiale colato. Una parte, 100 mila metri cubi, è stata portata su un terreno concesso dalle Regole di San Vito; grossi massi, anche di 50 metri cubi, sono stati fatti esplodere e riutilizzati per creare argini nuovi al Ru Secco. Sono state create scogliere per frenare eventuali nuove colate sulla parte alta e una piazzola di accumulo.
«I lavori ripresi erano quelli previsti», sottolinea De Bon, «e servono a mitigare il rischio. Si sistemano le briglie e si creano scogliere. Si vuole arrivare alla situazione che c'era prima della frana, ma con dei miglioramenti; allora le scogliere in realtà non c'erano e anche gli interventi all'alveo del torrente, che è stato ampliato, sono confortanti in termini di sicurezza. L'obiettivo è trattenere a monte più materiale possibile, completare le difese dell'alveo e sistemare il tombotto».
Le opere di ripristino scenderanno sino al Boite, dove sono stati creati nuovi argini, sistemato l'alveo e tagliate le piante che ostruivano il passaggio di eventuali detriti. Durante i lavori andrà anche sistemato il tombotto del Ru Secco che è risultato inadeguato.
«Abbiamo deciso che la seggiovia San Marco», annuncia De Bon, «divelta dalla colata ma che siamo riusciti a sistemare e a riaprire per l’inverno spostandone la partenza, rimarrà chiusa in estate. Vieteremo l'accesso ai mezzi non autorizzati. Potranno passare in auto solo le forze dell'ordine o persone, con permessi nominativi, che avranno seguito corsi di Protezione Civile e che quindi si potranno rendere conto di eventuali pericoli. Resta poi da capire il rischio residuo: siamo infatti in attesa degli studi tecnici per poi progettare eventuali interventi definitivi».
Alessandra Segafreddo
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi