Ruaz: con Fodom da vive nuove stalle e nuove case

LIVINALLONGO. “Ncora nviade tignaron auna per Fodom” (ancora una volta saremo uniti per Fodom).
Questo lo slogan con il quale Ugo Ruaz e la sua lista “Fodom da vive” si ripresenta davanti agli elettori.
Una lista, come ricorda il programma elettorale, che raccoglie gran parte di quanti, in questi cinque anni, hanno dedicato tempo ed energie a lavorare per lo sviluppo del territorio.
Un gruppo che si presenta nel segno di una continuità politica della quale Ruaz ora rivendica con forza i risultati conseguiti.
«Tra i risultati che abbiamo ottenuto vorrei ricordare l’accordo raggiunto con le società degli impianti a fune per l’affitto dei terreni occupati da piste ed impianti. La situazione creatasi nel passato era diventata una guerra che bloccava tutti. Come amministrazione abbiamo scelto la via della mediazione. Sono già stati firmati gli accordi con Sofma, che occupa il 70% del totale dei terreni comunali e con la Sit Boè, ed è in fase conclusiva l’accordo con le società “Pordoi” e “Col di Lana”. Un altro bel traguardo è stato portare a casa la possibilità per due giovani fodomi di costruirsi una stalla nuova. Non è stato facile. Abbiamo dovuto chiedere alla Regione una deroga alla legge che non permetteva di costruire stalle sopra i 1660 metri ma solo malghe. Una stalla è già in attività e spero presto possa concretizzarsi la seconda. In lista non abbiamo candidati del settore primario, nonostante ne avessimo interpellati. Ma in caso di vittoria prenderò di persona l’assessorato all’agricoltura. Un altro progetto al quale tenevo, ma cominciavo a disperare di vedere concretizzato è il ponte a Retiz. Come amministrazione abbiamo fatto gran pressione sul Genio Civile perché fosse realizzato. A breve dovrebbe partire il cantiere».
Dopo 7 anni di gestazione è partito il Pati. Lei ha già messo le mani avanti dicendo che questo comporterà una gran assunzione di responsabilità per l’amministrazione nelle scelte urbanistiche.
«Dopo l’adozione bisognerà attendere le osservazioni. L’approvazione definitiva dovrebbe arrivare a anno. Poi il Comune dovrà fare il Pi. Ma non è pensabile farne subito uno comunale. La nostra idea è di portare avanti da subito tre interventi di altrettanti giovani che vogliono farsi la prima casa. Abbiamo già perso sette anni, non possiamo farli aspettare ancora».
Anche perché contemporaneamente vengono avanti progetti importanti, come Sorieghe o lo Ski Terminal.
«Il Pati prevede solo le cubature massime, ma tutto è ancora da decidere e discutere».
Poi ci saranno da gestire i cantieri dei progetti del Fondo Brancher che finalmente dovrebbero partire. «Si, in tutto ci sono 8 milioni di euro da spendere che rappresentano il frutto di 5 anni di lavoro».
Ma l’emergenza è ripristinare i danni dell’inverno. «Abbiamo inviato alla Forestale un elenco di lavori di due pagine. Il resto dovremo sistemarlo coi nostri soldi».
Di referendum si parla ancora ? «Abbiamo perso un treno quando la minoranza non ha votato il candidato che avevo indicato a capo del Comitato Istituzionale dei tre comuni. Pproveremo ad avviare progetti con Trento e Bolzano».
Lorenzo Soratroi
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi