Ruba in casa e scappa con una Panda aperta
BELLUNO. Furto nella notte in centro. Da un’abitazione di via Mezzaterra spariscono un cellulare di fabbricazione coreana, un paio di occhiali da vista, un bancomat e dieci euro in contanti. Il ladro se ne va con la Fiat Panda di un’altra persona, che l’aveva lasciata parcheggiata in cortile con le portiere aperte e la chiave dell’accensione nel quadro. Il cellulare sarà ceduto prima a un dominicano e poi a un trevigiano. Il romeno Alecu Manolache, che attualmente risulta detenuto nel carcere di Baldenich ed è arrivato in aula con gli agenti della polizia peniteziaria, è accusato di furto in appartamento, e ha seguito l’udienza di ieri, sorridendo più volte di fronte agli addebiti che gli venivano mossi. Il caraibico José Manuel Feliz Polanco e Mirko Tonetto sono accusati ricettazione.
Nell’individuazione di Manolache sarebbero state determinanti le telecamere della videosorveglianza urbana.
I frammenti delle immagini intorno alle 3.30 delle notte fra l’11 e il 12 maggio di quattro anni fa ritraggono una persona molto somigliante all’imputato, come hanno sottolineato gli investigatori.
Quel telefono poi ha fatto diverse chiamate a utenze romene, prima di passare di mano ed essere utilizzato da altre persone. Una volta lasciata Belluno, la prima cella agganciata è stata quella di una località di Vittorio Veneto. L’uomo venne arrestato dai carabinieri, rimesso in libertà e ripreso dopo qualche giorno in un parcheggio di Caerano, nel bel mezzo di un altro raid ladresco: nello zainetto aveva occhiali, denaro, un navigatore, una tessera bancomat e le chiavi di una Opel Omega che è stata ritrovata poco distante. Questa è la cronaca recente. La Panda raccattata a Belluno, invece, venne rinvenuta a Padova, vicino alla basilica di Sant’Antonio. La proprietaria ha raccontato di fidarsi molto meno dell’umanità, da quando ha subito il furto. Non ha più lasciato la macchina aperta e con le chiavi dentro, come fece quattro anni fa.
Manolache è difeso dall’avvocato Piva di Padova, mentre Tonetto si è affidato alla bellunese Riccitiello, e Polanco all’altro padovano Cinetto, sostituito da Mazzoccoli. Il giudice Berletti ha rinviato al 9 maggio, alle 10.15, per sentire due testimoni del pubblico ministero.
Gigi Sosso
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