Rubano rame all’ecocentro: due arresti

I carabinieri hanno beccato i marocchini che si allontanavano su una Fiat Marea carica di materiale ferroso

SEDICO. Una Marea di refurtiva. Una vecchia Fiat piena di materiale ferroso ed elettrodomestici è stata bloccata dai carabinieri della stazione di Sedico, all’esterno dell’ecocentro. I militari, che fanno capo alla Compagnia di Feltre, hanno arrestato due marocchini con regolare permesso di soggiorno e domiciliati a Crespano del Grappa, in provincia di Treviso. Il 42enne Allami Maniar, che ha un precedente per fatti analoghi risalente all’anno scorso e una condanna in primo grado emessa dal tribunale di Trento, è sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, decisa dal sostituto procuratore Sartorello. I coetaneo E.F. è incensurato e, dopo essere stato identificato in caserma, è tornato in libertà. La convalida dell’arresto è fissata per stamani davanti al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Belluno, alla presenza degli avvocati Miotti del foro di Padova di fiducia (nell’immediatezza dei fatti, il bellunese Rovelli) e Riccitiello.

Gli arresti sono avvenuti nell’ambito di un’attività di servizio di contrasto ai furti coordinata dal capitano feltrino La Chimia. Un controllo che mirava a sventare eventuali intrusioni negli appartamenti.

Verso mezzanotte di sabato la pattuglia di Sedico, quella di Trichiana e gli uomini del Nucleo operativo e radiomobile hanno intercettato questi due uomini, che stavano uscendo dall’ecocentro a bordo della macchina di fabbricazione italiana e soprattutto cercavano di darsi alla fuga, dopo aver portato a termine un furto consistente. La perquisizione del veicolo ha permesso di trovare materiale ferroso ed elettrodomestici, oltre ad attrezzi da scasso, che potrebbero essere stati utiulizzati per penetrare nel deposito.

I due magherbini sono stati accompagnati in caserma per la loro identificazione, allo stesso tempo è stato avvertito il pubblico ministero di turno, che ha stabilito le misure cautelari, anche sulla base di eventuali precedenti.

Il valore della refurtiva è stato quantificato in un migliaio di euro e tutti gli oggetti inizialmente posti sotto sequestro sono stati restituiti al legittimo proprietario. Stamane l’udienza di convalida e la decisione definitiva di eventuali misure per entrambi gli indagati.

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