Rubata una cassa al Bridge festival I video al setaccio

È sparito un diffusore da 3mila euro: forse un operatore I vigili visionano le registrazioni delle telecamere sul ponte
Di Cristina Contento

BELLUNO. Facevano gola le casse del service all’Xtreme Bridge Festival e sono andate a “ruba”.

Un diffusore, con tanto di staffa e sostegno, è “sparito” nel bel mezzo dello smontaggio dell’attrezzatura che sabato scorso è stata utilizzata per la la kermesse musicale che ha portato alcune migliaia di persone sopra e sotto il ponte degli Alpini.

A notare la mancanza di questa strumentazione del valore di circa 3000 euro, i responsabili della FlyShow, la ditta che ha fornito il service per il Festival organizzato da BellunoLaNotte. Si sospetta che dell’opera si sia reso autore qualcuno che ha lavorato allo smontaggio e alla sistemazione di attrezzatura e quanto è stato utilizzato per il funzionamento di musica e video sul palco. Il sospetto nasce dal fatto che nell’area in cui il diffusore è stato portato via, il pubblico non aveva accesso. Inoltre l’ora permette di stringere il cerchio in questo senso: il furto è avvenuto quando si stava sbaraccando tutto.

A consentire di inchiodare il ladruncolo, poi, ci sono le telecamere a ingresso e uscita del ponte.

«Poi, per carità, qualsiasi cosa può essere accaduta, ma noi riteniamo remota la possibilità che qualcuno del pubblico sia andato via con una cassa di 20 kg sotto il braccio, anche abbastanza ingombrante da portare a mano» racconta Piero De Zorzi, della Fly Show.

A conforto degli inquirenti sono quindi arrivate le immagini: sul ponte degli Alpini sono infatti montate da tempo telecamere che registrano tutto quel che accade sul tratto viario, e la notte di sabato erano in funzione. Il comandante dei vigili urbani, Dalla Ca’ e lo stesso De Zorzi hanno già dato un’occhiata alle registrazioni acquisite: questo per verificare meglio orari e situazioni in cui stringere la ricerca.

Una volta terminato lo show dell’Xtreme Bridge festival, intorno alle 24, ditte e squadre si sono adoperate per togliere l’attrezzatura e smontare palchi e stand. Il lavoro è durato dalle tre alle quattro ore ed è chiaro che chi s’è portato via la cassa in questione, l’ha fatto nel momento dello smontaggio dell’attrezzatura elettronica ed acustica a corollario del palco. Un arco di tempo ripreso dalle telecamere e che è ristretto rispetto alle ore e ore di registrazione.

«Si tratta di uno degli otto diffusori delle linee di ritardo dell’impianto montato sul ponte» spiega De Zorzi. «Abbiamo concordato con il comandante dei vigili, che non poteva essere stata una persona del pubblico a portarlo via perchè in quell’area avevano accesso solamente gli operatori. L’attrezzatura era stata smontata e durante questo lavoro era stata lasciata sul marciapiede sinistro del ponte, guardando il palco. Poi con il viavai di gente che portava via roba, frighi, casse di bibite e quant’altro, c’è stato chi ha portato via anche la cassa in questione. Ma dai video dovremo riuscire a capire chi, come e quando. Con il comandante dei vigili urbani abbiamo già dato una prima scorsa alle immagini per focalizzare tempi e volti. Prima che sia individuato il presunto autore, però, vorremmo che fosse lui stesso a restituire quanto preso, a dire “sono stato io”, perchè non faremmo neanche denuncia in questo caso, cioè potremmo chiudere un occhio. Pensavamo di parlare con le persone che hanno operato per avere un riscontro diretto. Noi eravamo in sette impegnati nell’area, poi c’era tutto il resto degli operatori: certo non è semplice andar via con 20 kg di roba sotto il braccio, staffa e sostegno». Un appello è stato lanciato ieri anche sul web: «Chi ha portato via la cassa, la riconsegni e tutto finirà qui».

Tra l’altro il diffusore «se uno vuol far casino in camera sua può anche usarlo, ma non è un diffusore tradizionale: fa parte di un sistema che funziona quando è collegato con altra componentistica. Come se uno andasse in autostrada con un carretto», chiude De Zorzi.

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