Rubata una cassaforte: dentro sei fucili e cento euro
PONTE NELLE ALPI
Cassaforte sradicata dal muro, trascinata giù per le scale e portata via. Furto con scasso, in pieno giorno, nell’abitazione di una famiglia di Canevoi, a Ponte nelle Alpi. È successo domenica, tra le 11.30 e le 16, quando i padroni di casa non c’erano, perché avevano deciso di passare la giornata nella casera di Quantin.
Marito e moglie avrebbero pagato per vedere in faccia i ladri, al momento di aprire la cassetta di sicurezza: c’erano dentro sei fucili regolarmente denunciati e un centinaio di euro in contanti per la spesa del giorno dopo. Roba da spararsi, con tutta la fatica che i malviventi devono aver fatto.
I gioielli di famiglia erano da un’altra parte, alcuni direttamente indossati dalla donna di casa. La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Val di Zoldo, che hanno cominciato le indagini, potendo contare sulle sempre preziose immagini dell’impianto di videosorveglianza comunale di Ponte nelle Alpi. Non ci sono testimoni. Nel frattempo, è possibile fare una ricostruzione di quello che è successo. I ladri hanno parcheggiato un mezzo, probabilmente un furgone, nel parcheggio davanti alla Torrefazione Puertorico. Convinti di fare un colpo importante, sono saliti al primo piano di un’abitazione privata e hanno cercato di forzare la porta d’ingresso con un attrezzo da scasso. Non riuscendoci, si sono concentrati sulla finestra accanto: hanno spostato i vasi da fiori e sono entrati in sala da pranzo. Pochi metri, per raggiungere il corridoio, dove era alloggiato il forziere marca Bordogna, che è stato staccato dal muro con l’aiuto del leverino lasciato sul posto e sequestrato dai militari.
I ladri sono usciti alla porta e hanno trascinato la pesante cassetta di sicurezza per due rampe di scalinate, provocando tracce evidenti, sia sui muri che sugli scalini. Approfittando del fatto che in giro non c’era nessuno, l’hanno caricata su un veicolo e se ne sono andati indisturbati.
I padroni di casa sono rientrati nel pomeriggio e hanno scoperto quello che era successo: «Ladri gentiluomini», sintetizza non senza ironia la signora, «nel senso che non hanno lasciato disordine, le piante sono state rimesse a posto, assieme ad alcuni indumenti di mia nipote, che erano sul davanzale. Abbiamo chiesto ai vicini, ma nessuno si è accorto di niente. Siamo abbastanza sicuri del fatto che i malviventi siano arrivati a bordo di un furgoncino, perché quella cassaforte non ci sta in una macchina. Dà sempre molto fastidio, quando qualcuno mette le mani nelle tue cose, ma la consolazione sta nel fatto che non hanno rubato gioielli. Arrivo a dire che siamo stati più furbi di loro».
Dispiace per i fucili, soprattutto a un cacciatore, ma le armi potrebbero anche essere ritrovate, se non dovessero interessare o non fosse possibile piazzarle sul mercato parallelo: «Cinque su sei hanno, più che altro, un valore affettivo», osserva il proprietario, «in tutto, stiamo parlando di circa 3 mila euro. Non so cosa possano farsene dei miei schioppi e confido nel lavoro dei carabinieri. Meno male che gli oggetti di maggior valore sono rimasti al loro posto, certo d’ora in poi bisognerà stare ancora più attenti e questo è un invito che estendo ai paesani: è successo in pieno giorno». —
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