Rubate le api ad un apicoltore zoldano
VAL DI ZOLDO. Rubata la Regina. E, con lei, sette gruppi di api. Flavio Cappeller fa l’apicoltore a Mareson di Val di Zoldo, ma durante l’inverno porta alcune arnie a svernare in Valbelluna. E proprio qui, precisamente a Limana, ha subito il furto. Non è la prima volta che vengono rubate famiglie di api in cassettoni di polistirolo. Questa volta è toccato a Flavio Cappeller.
L’uomo fa l’apicoltore da trent’anni. Oltre alla gestione del Rifugio Cristelin sugli impianti sciistici della Val di Zoldo funivie, alleva le api in Val di Zoldo. «Nel periodo di svernamento porto le arnie in varie località della pianura bellunese», spiega. Cinquanta erano dislocate a Limana in località Sampoi.
«La scoperta del furto», prosegue Cappeller, «è stata fatta mercoledì sera dal proprietario del terreno che mi ha subito telefonato annunciandomi la brutta notizia. Sono subito corso a Limana per rendermi conto di quello che era accaduto. Mancavano all’appello sette gruppi di api con la Regina selezionata che, a prescindere del costo elevato, è anche la migliore nell’organizzare il lavoro dell’alveare ed è indispensabile per una migliore resa».
Quello subito da Cappeller è un furto particolare. «Certamente», continua l’apicoltore, «è stato effettuato da mani esperte, sia perché sono state rubate le api migliori (volano più in alto e sono più robuste) sia perché la gente normale non si avvicina ad un’arnia».
La speranza è che le api rientrino da sole a Sampoi, ma è flebile. «Essendo esperti del mestiere quelli che hanno rubato le api, sanno che le stesse se portate ad una distanza superiore ai tre chilometri non tornano più. Perdono l’orientamento. Quindi è una partita persa», conclude amaramente l’apicoltore zoldano. «Mi dispiace tantissimo perché ci si affeziona a queste creature. Ai miei colleghi consiglio di stare attenti».
Scoperto il furto, Flavio Cappeller ha sporto denuncia alla stazione dei Carabinieri di Trichiana, che stanno indagado sul caso.
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