Rufus Bristot: «In città guasti novanta punti luce»
BELLUNO. Due anni fa una macchina è andata a sbattere contro un lampione della luce, all’incrocio di fronte all’aeroporto e all’Emisfero. Da allora il lampione è rotto, e nel prato dell’aiuola spartitraffico ci sono ancora le plafoniere, precipitate a terra in seguito all’impatto. Stanco di attendere che la criticità venga sistemata, il capogruppo di Insieme per Belluno (gruppo di maggioranza in Comune) Fabio Rufus Bristot ha preparato un’interrogazione.
Bristot ricorda che il punto luce all’intersezione fra via Caduti 14 settembre 1944 e via Tonegutti non funziona più dalla metà del 2016, quando un’auto è andata a sbatterci contro. «A settembre 2016, considerata l’assoluta importanza e pericolosità dell’incrocio e del fatto che in zona sono successi già numerosi e gravi incidenti, ho chiesto all’assessore competente come mai il Comune non avesse neppure spostato le plafoniere dal terreno», spiega il consigliere. Che ha fatto altre segnalazioni nel corso del 2017, senza ottenere la sistemazione del punto luce. «Recentemente sono stato sollecitato da alcune realtà imprenditoriali a reiterare la segnalazione», continua. Ed ecco l’interrogazione, con la quale Bristot torna a chiedere che si risolva il problema di fronte all’aeroporto.
Ma il documento va oltre. «La rete della pubblica illuminazione mai come in questo periodo risente di mancate manutenzioni», attacca il capogruppo di Insieme per Belluno. «Alcune vie da mesi registrano molti punti luce guasti». Fra gli esempi ci sono via Miari, via Tiziano Vecellio per un lungo tratto, via Faverghera, via Orzes. Da qui la richiesta di sapere quante risorse siano state stanziate a bilancio per potenziare o sostituire i punti luce guasti e per fare le manutenzioni «che riportino la rete della pubblica illuminazione ad un livello minimo di efficienza».
Bristot si chiede infine «come mai sia stato deciso di sostituire i punti luce in via Feltre con led e non di adeguare i punti luce in via Maraga e via Lazzarini, dove le armature in ferro sono addirittura al di fuori della sagoma in cemento. Francamente in queste condizioni sono poco interessato al risparmio», conclude Bristot, «ma più ad avere punti luce a norma e funzionanti in tutto il territorio comunale. Del resto, il risparmio c’è stato in questi due anni, visto che vi sono oltre novanta punti luce guasti».
Il personale in Comune è sufficiente per fare tutte le manutenzioni necessarie sui lampioni? O non sarebbe il caso di pensare ad esternalizzare il servizio? Anche queste domande sono contenute nell’interrogazione, cui sarà chiamato a rispondere il sindaco o l’assessore competente.
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