Ruoli di peso per De Menech e De Carlo
BELLUNO. Due ruoli importanti per i parlamentari bellunesi. Ieri mattina si è chiusa un’altra tappa fondamentale per i lavori delle Camere, quella dell’elezione dei presidenti e dei vice presidenti delle 28 Commissioni parlamentari (14 per ciascuna camera). Nelle Commissioni della Camera hanno ricevuto un incarico due deputati bellunesi di opposizione: Roger De Menech (Partito Democratico) è stato eletto vice presidente della Commissione Difesa, mentre Luca De Carlo (Fratelli d’Italia) ha ottenuto l’elezione a segretario della Commissione Agricoltura.
Grande la soddisfazione per De Menech, visto che il Pd è riuscito a piazzare ai vertici delle Commissioni solo cinque persone: «È un ruolo di garanzia che mi fa onore. L’elezione è arrivata al termine di una notte di trattative tra il Pd e le altre forze politiche, per l’assegnazione dei ruoli di garanzia nelle commissioni. Il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio ha chiesto la mia disponibilità ad assumere questo importante ruolo e lo ringrazio per la fiducia. Sottolineo l’importanza della Commissione Difesa per capire il futuro delle politiche strategiche dell’Italia e il posizionamento di questo governo sullo scacchiere internazionale. Il nodo da sciogliere, anche se non è ancora palese all’opinione pubblica, riguarda la conferma o meno del Patto Atlantico alla luce di un eventuale avvicinamento alla Russia. Inoltre, verificheremo quanta importanza l’attuale governo vorrà dare nel concreto al comparto della sicurezza e della difesa, come intenderà gestire la crisi nel Mediterraneo e come affronteremo le minacce di terrorismo all’interno dei nostri confini».
Tra gli altri temi che De Menech intende porre all’attenzione della Commissione ci sarà l’utilizzo delle caserme e delle basi militari. «In Veneto e nel Bellunese abbiamo un ampio patrimonio di strutture, molte delle quali inutilizzate da diversi anni. Con il precedente governo abbiamo avviato un percorso per la loro riqualificazione e il riutilizzo. Spero ora non si debba ricominciare da zero, perché sarebbe un problema in più per molti comuni. Non mancheremo di discutere anche di servizio civile». Nonostante la vicepresidenza in questa Commissione, De Menech continuerà a frequentare e a portare il proprio contributo anche in altre due Commissioni, quelle dove ha lavorato nella passata legislatura: la prima, nella quale si tratta anche la questione dell’autonomia dei territori, e la Commissione infrastrutture e ambiente.
Entra nell’ufficio di presidenza di una Commissione, ma con il ruolo di segretario, anche il deputato di FdI Luca De Carlo. Anche per FdI si tratta di uno dei pochi incarichi strappati alla maggioranza: «Si tratta di organizzare i lavori della Commissione e discutere la calendarizzazione delle materie da trattare», spiega De Carlo. «Ovviamente sono felice di aver ottenuto questo ruolo e ringrazio il partito di avermi segnalato. Per me, ma soprattutto per il territorio che rappresento, si tratta di motivo di assoluto orgoglio. Le mie priorità, in Commissione Agricoltura, sono la difesa del Made in Italy e delle produzioni locali, la partita dei distretti biologici, il lavoro per identificare in una cornice statale i prodotti di montagna, l’ulteriore spinta necessaria per legare l’agricoltura e il turismo e riconoscere agli agricoltori montani anche la funzione di manutentori del territorio. Credo che sia u tema da discutere perché questo ruolo non è ancora adeguatamente riconosciuto. Dopo tre mesi di attesa», conclude il sindaco di Calalzo, «ho una gran voglia di diventare operativo e nei prossimi giorni intendo anche chiedere un incontro a tutte le associazioni di categoria».
Gli incarichi assegnati ieri a De Carlo e De Menech completano il quadro, dopo che nelle settimane scorse altri due parlamentari bellunesi avevano ricevuto nomine importanti: il senatore leghista Paolo Saviane è diventato presidente del Fondo per i Comuni di confine (incarico finora ricoperto da De Menech) e il deputato del Movimento 5 Stelle Federico D’Incà è stato eletto questore della Camera, il ruolo più importante dopo quello del presidente Fico.
«Il questore», spiega D’Incà, «ha la funzione di verificare e redigere il bilancio della Camera, mantenere l’ordine pubblico all’interno del palazzo e altre competenze in materia di organizzazione degli aspetti amministrativi. Questo ruolo mi dà la possibilità di avere una visione d’insieme dei lavori della Camera e delle Commissioni, restando all’interno del Parlamento (un ruolo da sottosegretario l’avrebbe inevitabilmente allontanato, ndr) e inoltre potrò rimanere in Commissione Bilancio, dove sono l’unico deputato della maggioranza con esperienza e questa è una grande responsabilità. Ho già fatto il primo incontro con il collegio dei questori e con l’ufficio di presidenza. Il mio obiettivo è quello di rendere digitale e innovare la gestione amministrativa della Camera, trasformandola in un esempio di trasparenza e organizzazione digitale».
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