«Ruolo indebolito, imprese non tutelate»
BELLUNO. «Non è indebolendo la prevenzione e abbassando il livello dei controlli che si aiutano le imprese alimentari». La Federazione veterinari e medici veneti (Fvm) critica la delibera dell’Usl 1 che recepisce e adotta linee guida, in un ’ottica di area vasta con Treviso, per la modulistica e gli indirizzi operativi dei dipartimenti di prevenzione in merito alla vigilanza sulle imprese alimentari.
Il documento è stato recepito anche dalle Usl di Treviso e di Asolo, sollevando le proteste dei veterinari. «L’attività di controllo viene, infatti, liquidata genericamente come vigilanza, mentre i regolamenti parlano di controlli, ispezioni, monitoraggio, sorveglianza, campionamenti. Tutte attività simili all’apparenza, ma diverse per modalità e procedure», precisa il presidente veneto della Fvm, Roberto Poggiani che prosegue: «Tra le novità introdotte dalla delibera c’è anche un modulo di accesso e l’eventualità che un sopralluogo in un’azienda possa concludersi senza la stesura di un verbale, cosa pensabile visto che il veterinario ha un ruolo di ufficiale di polizia giudiziaria e il verbale è il documento ufficiale. La delibera poi dice che il verbale va effettuato in contradditorio, attraverso una possibile contrattazione dei contenuti».
Poggiani parla di un rischio per l’efficacia dei controlli se «chi li fa deve poi confrontarsi con il responsabile del servizio tramite un colloquio diretto con la controparte. C’è poi la questione della rotazione del personale veterinario che, pensato per evitare fenomeni corruttivi, lascerebbe pensare che si voglia chiedere all’Usl un altro ispettore forse per ottenerne uno più accomodante». La Federazione si dice preoccupata anche per le conseguenze di un’estensione della delibera a tutta la Regione.
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