Russo è morto tra le braccia della moglie
LENTIAI. La procura della Repubblica di Belluno ha già dato il nulla osta per la sepoltura delle salme dei due pensionati di Villorba, Carmelo Russo, 94 anni, funzionario di polizia in pensione, e la moglie Marilene Biasin, 79 anni. I familiari dei due anziani morti in circostanze tragiche in un bosco di una località di Lentiai, nel Bellunese, tra la notte di sabato e la tarda mattinata di domenica, si sono già attivati per organizzare i funerali della coppia. La volontà è quella di celebrare un funerale congiunto al Duomo di Treviso, probabilmente venerdì mattina. Carmelo Russo, ex dirigente della polizia amministrativa della questura di Treviso, originario di Siracusa, ha trascorso la gran parte della propria carriera nel capoluogo della Marca. Come pure Marilene Biasin, casalinga, che di Treviso era originaria.
La coppia si era conosciuta dopo essere entrambi diventati vedovi e si erano risposati a seconde nozze. Una coppia affiatata, che divideva la passione per la montagna. Entrambi erano soliti, nei fine settimana, prendere l’auto e dirigersi verso il Montello o nel Bellunese. «Andavano in montagna - spiega Saverio Di Maio, il figlio di Marilene Biasin - per respirare aria pura e fare una passeggiata in tranquillità. Volevano trascorrere l’ultima parte della loro esistenza in serenità».
Purtroppo, però, il destino è stato crudele per la coppia d’anziani di Fontane. Sabato sera si sono ritrovati in una strada silvopastorale a Boschi di Lentiai, probabilmente dopo aver perso l’orientamento. Alla fine della stradina, la coppia ha effettuato l’inversione di marcia ma non è più riuscita ad uscire da una scarpatina in lieve pendenza. L’auto, una Volkswagen Up, dopo ripetuti tentativi di risalire la pendenza, è andata in panne. Probabilmente la coppia, sfinita dagli sforzi, anche fisici, di spingere la macchina e riportarla in strada, s’è sentita male.
È stato l’ex funzionario della questura di Treviso, Carmelo Russo, a morire per primo, nella notte tra sabato e domenica. Poi la moglie, nel tentativo di rianimare il marito, ha passato la notte all’addiaccio, sfiancata dalle temperature gelide che, quel giorno, sono andate sotto lo zero.
I soccorritori l’hanno trovata in fin di vita, nella tarda mattinata di domenica, accanto al corpo del marito. Ma ogni tentativo di rianimarla è stato vano ed è deceduta mentre in barella la stavano caricando nell’elisoccorso.
Ieri mattina il figlio di Marilene Biasin, Saverio Di Maio, ha fatto una ricognizione sul luogo della tragedia anche per recuperare l’auto dell’anziana coppia. «È una strada - spiega Di Maio - estremamente impervia. Basti pensare che, seppur a bordo di un fuoristrada, abbiamo riscontrato estrema difficoltà a raggiungere il luogo. Addirittura uno pneumatico è scoppiato durante il tragitto. L’ipotesi è che abbiano sbagliato strada. Purtroppo erano riusciti a girare l’auto per riprendere la strada del ritorno, nonostante la presenza di un ruscello, ma evidentemente la salita era ripida e non sono riusciti a venire fuori da quella difficile situazione, complicata dalla pioggia, dal freddo e dal buio».
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