S. Gregorio al top: «I piccoli comuni sono i più virtuosi»

I commenti ai dati di Legambiente sulla raccolta dei rifiuti L’assessore Orzes: «Paghiamo la fine di una collaborazione»
Di Martina Reolon

BELLUNO. Dolomiti sul podio dei Comuni ricicloni. Anche quest’anno le realtà bellunesi si distinguono nel panorama veneto e nazionale per la capacità non solo di differenziare, ma anche di affrontare quella che si prospetta essere una delle nuove sfide: la riduzione del secco residuo. A dirlo è l’annuale classifica redatta da Legambiente.

In graduatoria ci sono conferme e novità. San Gregorio nelle Alpi si posiziona al secondo posto nei Comuni sotto i 10 mila abitanti del Veneto, e al 14° a livello assoluto, con una differenziata all’85,4%, in crescita di quasi due punti rispetto allo scorso anno.

Ponte nelle Alpi, che per cinque anni, dal 2010 al 2015, ha detenuto il record di Comune più riciclone d’Italia, ha ceduto lo “scettro”, piazzandosi alla posizione 17, nella classifica veneta, con l’83,7% di differenziata.

I risultati bellunesi sono lusinghieri. Belluno, per esempio, si conferma tra i capoluoghi di provincia più ecologici, con il suo 78,4% di differenziata, seconda solo a Treviso e con valori in crescita rispetto allo scorso anno, quando era al primo posto, ma con una percentuale del 77,1.

Ottime performance per Feltre, ancora al 7° posto tra i Comuni veneti con più di 10 mila abitanti e una differenziata in crescita dall’82,2 all’83,6%. Ma sono molti altri i Comuni bellunesi inseriti nella classifica, come Santa Giustina al 30° posto in Veneto, Cesiomaggiore al 40° e Quero Vas al 57°.

E quest’anno essere inseriti o rimanere in classifica non è scontato: per entrare nella rosa della gestione sostenibile dei rifiuti si deve rispettare non solo l’obiettivo di legge sulla raccolta differenziata. A partire da questa edizione di “Legambiente”, infatti, il raggiungimento del 65% di rd non basta più: i sistemi di gestione dei Comuni partecipanti sono stati valutati in base alla capacità di contenimento della produzione di rifiuto indifferenziato da avviare a smaltimento. Ed è anche per questo che c’è stato qualche cambiamento in classifica.

Nelle graduatorie compaiono quelle realtà la cui produzione annuale pro capite di rifiuto indifferenziato (Kg/anno/abitante) è risultata inferiore o uguale a 75 kg. Per citare qualche esempio bellunese, nel capoluogo i chili sono 66,3, a Feltre 43,6, a San Gregorio 31,6 e a Ponte 38,6. Sulla classifica non hanno tardato ad arrivare i commenti dei sindaci bellunesi. «Avevamo una collaborazione con il Centro riciclo di Vedelago che ci consentiva di recuperare qualcosa in più, per esempio su alcune tipologie di plastiche», fa presente Ezio Orzes, assessore all’ambiente di Ponte. «Una collaborazione che si è interrotta l’anno scorso: per questo abbiamo perso qualche punto percentuale (l’anno scorso la differenziata era di 87,4%). I risultati sono comunque molto buoni».

«Un grazie va all’impegno dei cittadini», commenta Nicola Vieceli, sindaco di San Gregorio. «Avevamo già in mano i dati della differenziata fornitici dall’Unione Montana Feltrina. Il risultato è molto buono, in linea con gli altri anni e con i dati Arpav. Da Legambiente arriva la conferma che i piccoli Comuni sono i più virtuosi e che, come sostengo, la fusione non è la direzione giusta». Soddisfatto il primo cittadino di Belluno, Jacopo Massaro: «Abbiamo migliorato la nostra performance. L’altro dato importante è che la tariffa è scesa ancora: dall’inizio del mio mandato è calata del 13%. Ed è tra le più basse d’Italia. Inoltre, il differenziato di Belluno viene avviato tutto a riciclo. Una riflessione, infine: anche Feltre va benissimo ed è un dato interessante politicamente, visto che ha più o meno lo stesso sistema di Belluno».

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