S. Martino, «danno per il turismo»
BELLUNO. «La sanità non può essere vista con un’ottica politica, ma come un bene comune per la tutela della comunità». La referente di Cittadinanzattiva bellunese, Ottorina Bompani, interviene nella protesta sorta dopo la presentazione del piano socio sanitario regionale che pare riservare all’ospedale di Belluno il declassamento da struttura hub a spoke.
«È una questione molto preoccupante», dice Bompani, «non si può mettere a repentaglio la salute dei cittadini. In montagna non può valere la logica dei numeri, si deve tenere presente il territorio, la difficoltà per i residenti di raggiungere i vari punti della provincia. La montagna ha bisogno di alcuni privilegi proprio per la sua conformazione geografica e quindi l’ospedale San Martino deve essere potenziato e non declassato. Anche perché dobbiamo ricordare che stiano parlando di un territorio altamente turistico. Se un turista viene sulle Dolomiti e non trova neanche un ospedale adeguato non ci tornerà più. E poi non possiamo pensare di trasformare tutte le specializzazioni che abbiamo in attività ambulatoriali come è accaduto per la Neurochirurgia. E non possiamo neppure pensare di risolvere tutto con l’elisoccorso, visto che l’elicottero si alza solo con determinate condizioni meteo. È normale che a forza di depotenziare e tagliare a Belluno, alla fine saremo costretti ad andare a Treviso per farci curare. Basta, la sanità deve mettere al centro la persona e non gli interessi politici».
Intanto, mentre si alzano i toni della protesta, l’onorevole Roger De Menech replica all’assessore Coletto che ha parlato di strumentalizzazione della vicenda sanitaria da parte del Partito Democratico. «Non c’è strumentalizzazione ma solo difesa del diritto di salute dei bellunesi», dice l’onorevole, «e il decreto 70 del 2015 citato anche da Coletto non reca scritto da nessuna parte di depotenziare gli ospedali in area montana. Se mai è il contrario e comunque le Regioni hanno ampia discrezionalità in materia. Ma non voglio polemizzare con la Regione, chiediamo a tutti di impegnarsi per salvare la sanità di montagna».
A sostenere invece la posizione dell’assessore Coletto è il deputato Luca De Carlo (FdI): «Il Pd non deve strapparsi le vesti su un decreto ministeriale come quello n. 70/2015 che ha voluto e votato». E in merito alla questione bellunese precisa: «Parliamo di salute più che di sanità, solo così metteremo al centro il cittadino. Tra un ospedale più vicino e uno più efficiente, io mi schiero a favore del secondo, fermo restando che tutti i cittadini della provincia devono poter usufruire degli stessi servizi e avere ospedali con pronto soccorso all’avanguardia». (p.d.a.)
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